Donation League, lo slogan di Cecchetto: "Donare è partecipare"

Ha creato il progetto “Donation League”, il campionato virtuale per tifosi in cui viene premiata la generosità
Donation League, lo slogan di Cecchetto: "Donare è partecipare"

Si ferma il campionato per le squadre di Serie A, continua quello dei tifosi. In attesa che sugli spalti ricominci la festa, e che la gente riprenda a cantare per i colori del cuore, in Rete si può tifare tutti per la stessa squadra: quella dei medici e degli infermieri che, ogni giorno, giocano la loro partita contro il Coronavirus. Per questo, da un’idea del produttore discografico Claudio Cecchetto (fondatore di Radio Deejay e Radio Capital) è nato il progetto “Donation League - Il campionato dei tifosi”. Un torneo virtuale in cui i sostenitori delle formazioni di Serie A potranno contribuire alla vittoria della propria tifoseria con donazioni destinate al Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell’ospedale Luigi Sacco di Milano per lo sviluppo dei farmaci per la cura del virus e la ricerca del vaccino. 

Claudio Cecchetto, il pallone ha smesso di rotolare sui campi ma è iniziato il campionato della solidarietà.Com'è nata l’idea?
«Ho sempre voluto bene alla gente, e ho sempre cercato delle idee che facessero star bene le persone. Il tifo per una squadra alimenta la settimana da una domenica all'altra. Con la sospensione del campionato, è arrivato il momento di far diventare protagonista il tifoso, vero motore di questo sport. Il calcio, un po’ come la musica e i cantanti, esiste perché c’è
il pubblico. Questo progetto è nato dalla voglia di far venire fuori il tifoso che è
dentro di noi, e che resiste anche in questo momento».

Qual è stata fino a questo momento la risposta dei tifosi?
«Tanti di loro sono rimasti colpiti, e tanti hanno già effettuato le donazioni. Fa piacere vedere che da tutte le tifoserie italiane sia arrivato un aiuto. In questo progetto, l’importante è partecipare, e l’invito è a continuare a donare».

Le cosiddette grandi hanno il numero più alto di sostenitori, le provinciali quello più basso. Si aspetta qualche sorpresa nella classifica finale?«In questo momento gli interisti sono in vantaggio nelle donazioni, ma il bello è che la classifica può cambiare da un momento all'altro. Ci sarà anche qui la zona Champions e quella retrocessione».

Le donazioni andranno all'ospedale Sacco di Milano, in prima linea nella lotta al Coronavirus. Cosa si sente di dire al personale sanitario?
«I complimenti per i medici sono sempre pochi. C’è grandissima ammirazione per loro, sono angeli. Il Polo Universitario del Sacco, di cui è direttore il prof. Massimo Galli, è collegato con gli altri istituti in tutta Italia. Tutte le iniziative rivolte agli ospedali italiani sono da lodare, come quella di Tuttosport nei confronti dell’Amedeo di Savoia di Torino. La nostra si pone l’obiettivo finanziare la ricerca e avere un atteggiamento positivo per il futuro».

A fine emergenza, assegnerete lo scudetto della solidarietà alla tifoseria che avrà donato di più.
«Sarà un riconoscimento simbolico. Mi farò aiutare dai miei collaboratori per creare una coppa da consegnare virtualmente alla tifoseria vincitrice. Nel suo piccolo, comunque, ogni donatore potrà dire di aver vinto».

Lei, veneto di nascita ma milanese d’adozione, come sta vivendo questa emergenza?
«Lavorando al computer o sul divano. In casa faccio il direttore artistico (ride, ndc), mia moglie l’amministratore delegato e i nostri figli i dirigenti. Per fortuna, anche con la musica io e la mia famiglia riusciamo a passare del tempo insieme. Questo momento particolare passerà: l’Italia ce la farà!»

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