Vaccino Pfizer: dosi ridotte, è polemica. Il messaggio che rassicura tutti

La casa farmaceutica ha deciso di bloccare momentaneamente le forniture previste per l'Italia e il resto d'Europa
Vaccino Pfizer: dosi ridotte, è polemica. Il messaggio che rassicura tutti© EPA

TORINO - Un milione di persone in Italia ha già ricevuto la prima dose di vaccino contro il Coronavirus. A darne notizia è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sottolineando che il nostro Paese "è primo in Ue per numero di persone vaccinate. Un dato incoraggiante che ci spinge ad andare avanti così, mantenendo sempre alta la guardia". Il primo milione di vaccinati, ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza, "è il primo incoraggiante passo di questa maratona decisiva per il futuro di tutti noi". La campagna vaccinale però subirà nelle prossime ore un brusco rallentamento perché, come ha spiegato in una dura nota il commissario all'emergenza Domenico Arcuri, "alle 15,38 di oggi la Pfizer ha comunicato unilateralmente che a partire da lunedì consegnerà al nostro Paese circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno rispetto alla pianificazione che aveva condiviso con gli uffici del Commissario e, suo tramite, con le Regioni italiane". Un disagio che "potrebbe proseguire anche nelle prossime settimane".

Arcuri contro Pfizer

Arcuri ha immediatamente chiesto "l'immediato ripristino delle quantità da distribuire nel nostro Paese" dicendosi pronto "a ogni eventuale azione conseguente in tutte le sedi". Un intoppo non da poco dopo i primi confortanti passi di un percorso che richiederà tempo. "L'immunità di gregge - ha detto il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza - si raggiunge quando non può più circolare. Normalmente si raggiunge quando si arriva a una certa soglia di popolazione vaccinata, almeno al 60% della popolazione. L'obiettivo è abbattere il numero di casi gravi e morti degli anziani". Polemiche anche nel resto d'Europa. I ministri della Salute di Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Danimarca e Svezia, hanno scritto alla Commissione europea in merito ai ritardi della Pfizer. Ritardi che i 6 Paesi ritengono "inaccettabili". "Lo stop ha un impatto sui programmi di vaccinazione pianificati, ma diminuisce anche la credibilità del processo di immunizzazione", hanno precisato.

La risposta di Pfizer

Nelle ultime ore la causa farmaceutica ha diffuso una nota in cui ha provato a rassicurare tutti: "Torneremo al programma originale di consegne all'Unione Europea a partire dalla settimana del 25 gennaio, con un aumento delle consegne a partire dalla settimana del 15 febbraio che ci consentirà di fornire le dosi di farmaco previste nel primo trimestre e molto di più nel secondo trimestre".

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