Covid, vaccino e riaperture: Sileri fa il punto della situazione

Tutte le novità e gli ultimi aggiornamenti sull'emergenza Coronavirus in Italia
Covid, vaccino e riaperture: Sileri fa il punto della situazione© ANSA

TORINO - A L'Italia s'è desta, il programma radiofonico di Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha tratto un bilancio delle ultime novità sull'emergenza Coronavirus nel Belpaese. "Il decreto Natale ha funzionato. Quello italiano è un popolo eccezionale che ha fatto sacrifici rispettando le regole, ma i risultati ci dicono che i numeri sono sotto controllo. Le cose non dico che vanno bene, ma meglio dell'atteso", ha annunciato Sileri a proposito degli ultimi dati Covid. Sulla riapertura di ristoranti, teatri e cinema "con protocolli rigidi, sarà possibile quando la vaccinazione per le persone più fragili ed esposte sarà completata". Sileri ha aggiunto: "Il passato si ricorda, il presente lo viviamo e il futuro lo sogniamo. Queste tre cose vanno tutte e tre insieme. Se io dico riapriamo i ristoranti quando le cose vanno bene è evidente che spero sia il prima possibile".

Covid, crisi di governo e vaccini in ritardo: cosa ha detto Sileri

"La crisi non mi fa paura, sicuramente non serviva, non ha una grande spiegazione alla base, è un grosso dispiacere perché la vivo più come cittadino comune che come viceministro. Aspetto le decisioni che verranno, ma mi dispiace perché in questo momento agli italiani le crisi politiche interessano molto meno rispetto a quando potranno fare il vaccino", ha dichiarato Pierpaolo Sileri a proposito della recente crisi di governo. E sui vaccini in ritardo il viceministro ha chiaramente espresso il suo pensiero: "Mentre per gli scienziati è abbastanza chiaro l'intoppo che può esserci in un'industria che deve produrre milioni di vaccini, può essere meno chiaro per la popolazione, si può rendere tutto più chiaro e trasparente pubblicando i contratti. Una comunicazione globale migliore farebbe sì che meno notizie e pensieri strani possano nascere. Non vedo la ragione di secretare i contratti, più trasparenza c'è e meglio è per tutti. Io mi sarei battuto per pubblicare questi contratti".

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