Addio a Piera Degli Esposti: in lutto il mondo del teatro e del cinema

L'attrice e regista bolognese, malata da tempo, si è spenta a Roma dove era ricoverata
Addio a Piera Degli Esposti: in lutto il mondo del teatro e del cinema© ANSA

ROMA - Lutto nel mondo del teatro e del cinema italiano, che piange la morte di Piera Degli Esposti. Nata a Bologna il 12 marzo del 1938 l'attrice e regista, malata da tempo, era ricoverata dal primo giugno scorso all'ospedale Santo Spirito di Roma e nella Capitale si è spenta a 83 anni. L'artista, molto nota al grande pubblico per le sue tante apparizioni in film e fiction di successo, anche negli ultimi anni, si caratterizzava per la classe e l'ironia delle sue interpretazioni, oltre che per il grandissimo talento nelle parti anche classiche o drammatiche.

Gli inizi e il teatro

Gli inizi della sua carriera sono nel Teatro dei 101 diretto da Antonio Calenda, dove lavora con altri giovani attori che diverranno pilastri del teatro italiano come Nando Gazzolo e Gigi Proietti. Nel 1966 avviene il suo esordio in tv con uno sceneggiato di grande successo, Il conte di Montecristo. La sua carriera cinematografica inizia invece l'anno successivo con il film Trio per la regia di Gianfranco Mingozzi, a cui seguirà Questi fantasmi di Renato Castellani. La sua carriera decolla tra il 1969 e il 1976 al Teatro Stabile dell'Aquila, lavorando con registi come Antonio Calenda (Operetta di Witold Gombrowicz, nel 1969), Aldo Trionfo (Arden di Feversham di anonimo elisabettiano, nel 1971) e Giancarlo Cobelli (La pazza di Chaillot di Jean Giraudoux, nel 1972). Memorabile la sua interpretazione in La figlia di Iorio di Gabriele D'Annunzio, nel 1973 e in Antonio e Cleopatra di William Shakespeare, 1974.

Il grande schermo

Da lì in poi Piera Degli Esposti continua a recitare tra palco, set e tv con Il circolo Pickwick di Ugo Gregoretti e, al cinema, con Medea, diretto da Pier Paolo Pasolini, e Sotto il segno dello scorpione dei fratelli Taviani. A teatro lavora con registi come Scaparro, Guicciardini, Sequi e Massimo Castri. Nel 1980 scrive insieme alla sua cara amica Dacia Maraini la storia intensa della sua gioventù, nel romanzo di grande successo 'Storia di Piera', divenuto film tre anni dopo, per la regia di Marco Ferreri e la sceneggiatura della stessa Degli Esposti. In seguito recita per Nanni Moretti, Lina Wertmuller, nel 1986 vince il Nastro d'argento per la sua interpretazione di Teresa in La coda del diavolo diretta da Giorgio Treves, al suo primo lavoro.

L'approdo alla regia

Allo stesso tempo lavora assiduamente in teatro, sua più grande passione. Nel 1996 recita nel film incentrato su Pasolini, Nerolio, diretto da Aurelio Grimaldi. Nel 2001 interpreta Ferreri I Love You e L'ora di religione di Marco Bellocchio, per il quale vince il David di Donatello per la migliore attrice non protagonista. Nei primi anni 2000 esordisce anche alla regia di opere liriche, dirigendo 'Lodoletta' di Pietro Mascagni, 'La notte di un nevrastenico' di Nino Rota e 'La voce umana' di Francis Poulenc. Una delle sue grandi interpretazioni più recenti è quelle ne 'Il divo' di Paolo Sorrentino: l'attrice interpreta Enea, storica segretaria di Giulio Andreotti, ruolo che la porta in concorso al Festival di Cannes e che le fa guadagnare un altro David di Donatello.

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