Vaccinazione eterologa: uno studio incoraggia il mix

Una ricerca condotta nel Regno Unito dimostra l'efficacia della terza dose con siero diverso rispetto a quello ricevuto nel primo ciclo
Vaccinazione eterologa: uno studio incoraggia il mix© EPA

Il mix di vaccini, già approvato dai vari enti regolatori, offre una buona copertura contro il Covid-19, varianti annesse. A rivelarlo è uno studio condotto nel Regno Unito e pubblicato sulla rivista Lancet. Durante la ricerca è stata inoculata una terza dose a 2.282 volontari che erano stati vaccinati con un'iniezione a RNA messaggero (Pfizer-BioNTech) o adenovirus (AstraZeneca). Per la terza dose hanno confrontato l'efficacia di sette vaccini diversi, tra quelli approvati e quelli in via di approvazione, ovvero Pfizer-BioNTech, Moderna e CureVac, a RNA messaggero, AstraZeneca e Janssen ad adenovirus, Novavax a proteina e Valneva, con virus inattivo.

Buona la risposta in (quasi) tutte le combinazioni

Quasi tutti i vaccini hanno fornito un’ottima protezione contro la proteina Spike del Covid-19. Tutti tranne la combinazione tra Pfizer/BioNTech e Valvena, vaccino ancora non approvato in nessun Paese. Nei soggetti che avevano ricevuto AstraZeneca nelle prime due dosi, la produzione di anticorpi aumentava al cambio di vaccino, tranne con una terza dose di Valvena. La doppia dose di AstraZeneca seguita da un terzo di Moderna o Pfizer-BioNTech è stata la combinazione vincente, ovvero quella che ha prodotto più anticorpi. È stato inoltre dimostrato che un tempo più lungo tra le dosi migliora la risposta immunitaria nella maggior parte dei casi.

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