Il premier britannico Boris Johnson ha affermato sulle pagine del Daily Telegraph che l'Occidente ha commesso un "terribile errore" non intervenendo prima dell'invasione dell'Ucraina contro il presidente russo Vladimir Putin, a cui è stato permesso di "farla franca" con l'annessione della Crimea nel 2014. Inoltre, il primo ministro ha sottolineato che bisogna al più presto risolvere il problema della dipendenza energetica dell'Occidente dal petrolio e dal gas russi per "porre fine al bullismo" del Cremlino. L'intervento di Johnson arriva in una giornata di importanti impegni per il premier mentre si attendono nuove sanzioni britanniche contro 100 persone collegate a Mosca.
Nuove sanzioni contro i russi
Il primo ministro sta per incontrare i leader dei Paesi che aderiscono all'iniziativa di cooperazione militare della Joint Expeditionary Force (Danimarca, Finlandia, Estonia, Islanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Svezia e Norvegia, oltre al Regno Unito) per discutere dei rischi di un allargamento del conflitto. E in serata Johnson partirà alla volta dell'Arabia Saudita per affrontare il nodo cruciale dell'incremento di forniture di gas e petrolio alternative a quelle russe. Già in precedenza aveva ricevuto a Londra l'emiro del Qatar, lo sceicco Tamin Bin Hamad Al Thani, per discutere della stessa questione. Intanto, dopo che il governo ieri ha presentato il nuovo programma di accoglienza chiamato Homes for Ukraine, per coloro che vogliono ospitare nelle proprie case un rifugiato, sono arrivate oltre 44mila richieste in poche ore sul sito appena lanciato.