Mancini e gli Azzurri con 2 mila ragazzi per Falcone e Borsellino

Mancini e gli Azzurri con 2 mila ragazzi per Falcone e Borsellino© ANSA

L'invito di Roberto Mancini è chiaro, caloroso, ricco di profondo significato, riafferma l'impegno antimafia della Nazionale Campione d'Europa e della Federcalcio di Gabriele Gravina. Afferma il ct: "Dopo trent'anni, gli studenti italiani hanno voluto regalare a Falcone, Borsellino e agli uomini e alle donne della loro scorta, la più grande scritta umana contro la violenza. A Suvignano, in Toscana, nella tenuta confiscata alla mafia, saremo in tanti e ci saranno soprattutto i giovanissimi delle scuole elementari e medie perché il 23 maggio di ogni anno non sia solo una ricorrenza storica, ma rappresenti l'oggi e chi meglio dei bambini può farlo?".

L'appuntamento con duemila bambini che comporranno la scritta "Yes to memory", sì alla memoria, è fissato per domani, nel trentesimo anniversario della strage mafiosa compiuta da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 alle ore 17.57, lungo l'autostrada A29, nei pressi di Capaci, comune di Isola delle Femmine. Con 500 chilogrammi di tritolo venne fatto esplodere un tratto della carreggiata per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anch'essa magistrato, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro; ventitré persone rimasero ferite: fra queste, gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista Giuseppe Costanza. Paolo Borsellino, magistrato in prima linea come Falcone, venne assassinato dalla mafia il 19 luglio 1992, a Palermo nella strage di Via D'Amelio che costò la vita anche ai cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Domani, a Suvignano, dalle 10 alle 12, duemila ragazzi si ritroveranno nella tenuta che insiste sui territori dei comuni senesi di Monteroni d'Arbia e Murlo, teatro della più grande confisca alla criminalità operata nel Centro-Nord Italia: la superficie si estende su 638,11 ettari; i terreni sono coltivati a grano duro, orzo, avena e ospitano allevamenti di ovini, suini ed equini; gli edifici sono 24 per una superficie complessiva di 2.899 metri quadrati, i vani sono 76,5. Annota la Regione Toscana: "La tenuta rappresenta un vero e proprio simbolo di riscatto dello Stato nella lotta alla mafia; un luogo dove generare nuova ricchezza sociale e ambientale, sede di iniziative sociali, agricole e turistiche di qualità.

La restituzione alla gestione pubblica e quindi alla collettività di questo bene sottratto alla criminalità organizzata, costituisce un'importantissima vittoria della legalità e realizza le finalità di interesse pubblico e di promozione sociale che stanno alla base della legislazione antimafia. La Regione valorizza questo bene, promuovendo iniziative che evidenzino i valori positivi della confisca sotto l'aspetto simbolico, educativo e produttivo, coinvolgendo i giovani e le scuole nel quadro delle legge regionale 11/1999 che tratta i provvedimenti a favore delle scuole, delle Università toscane e della società civile per contribuire alla lotta contro la criminalità organizzata e diffusa e contro i poteri occulti, mediante l'educazione alla legalità e lo sviluppo della coscienza civile e democratica". L'iniziativa di Suvignano è stata promossa da Domenico Bilotta della Fondazione Antonino Caponnetto e da Matteo Lucherini Bargellini di "Bevi con la testa", Onlus contro le dipendenze, per onorare una volta di più Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, gli uomini e le donne delle loro scorte. Annota Matteo Lucherini Bargellini: "I prati della più grande proprietà toscana confiscata alla Mafia, sono il luogo perfetto per stare insieme con i bambini, i giovani e gli adulti in una giornata primaverile di condivisione di valori fondanti per il vivere civile". Dieci con lode.

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