Bill Gates prevede gli scenari di una possibile nuova pandemia

Il guru di Microsoft ha previso una possibilità del 50% di avere una nuova epidemia globale nei prossimi venti anni
Bill Gates prevede gli scenari di una possibile nuova pandemia© EPA

Bill Gates, intervistato recentemente da El diario, ha parlato del suo libro 'Come prevenire la prossima pandemia', impegnandosi a creare un gruppo di azione preparato ad agire a livello globale in situazioni emergenziali internazionali. La proposta di Gates prevederebbe "un aumento del 25% del budget dell'OMS e con ciò avremmo un team di circa 3.000 persone con profili diversi. Lo chiamo Global Epidemic Response and Mobilization Team, ma... beh, non mi interessa tanto il nome quanto il fatto che siamo in grado di farlo, che gli esperti siano formati, che abbiano i dati ben sistemati e può sempre essere alla ricerca di possibili focolai", come ha specificato. 

La soluzione di Gates per prevenire una possibile futura pandemia

La tattica di Bill Gates per fermare una futura pandemia: "Se l'epidemia si manifestasse in un Paese con un buon sistema sanitario pubblico , fornirebbero consigli. Se accade in un paese molto povero, localizzano l'epidemia da soli e si assicurano che non si diffonda nel resto del mondo". Per il filantropo c'è "una probabilità del 50% che avremo una pandemia di origine naturale nei prossimi 20 anni". L'auspicio che fa Gates è quello di poter quindi controllare questi focolai, affinché non ci fosse bisogno di creare poi dei vaccini. Occorre però non abbassare la guardia ed essere pronti per sviluppare vaccini più velocemente, così come sia adeguata anche la capacità di produzione, tale da poter soddisfare tutti i Paesi del mondo. 

Il vaiolo delle scimmie

Per quanto riguarda la nuova emergenza sanitaria che sta allarmando anche l'Italia, il magnate americano ha detto: "Penso che ci siano poche possibilità che questo diventi molto più diffuso. Ma è fantastico che siamo vigili. Se non fosse per la pandemia di coronavirus, il vaiolo delle scimmie non sarebbe nemmeno nelle notizie. E questo è buono. Dobbiamo analizzare perché in Europa, dove non era un virus frequente, improvvisamente abbiamo centinaia di casi. Sembra che sia a causa di una sorta di cambiamento nel modo in cui il virus viene trasmesso ora. Che sia correlato al vaiolo è un po' spaventoso, ma non credo che questa sia la prossima grande pandemia". 

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