Maradona e la presunta evasione fiscale: accolto ricorso degli eredi

La querelle giudiziaria riguarda compensi versati dal Napoli all'ex calciatore argentino negli anni Ottanta
Maradona e la presunta evasione fiscale: accolto ricorso degli eredi© ANSA

Accolto il ricorso degli eredi di Diego Armando Maradona a tre anni dalla morte del campione di calcio argentino. La vertenza riguarda una presunta evasione fiscale di circa 37 milioni di euro, così come rivelato da Il Messaggero, e legata ai legata ai compensi versati dal Napoli al calciatore nella seconda metà degli anni Ottanta.

Maradona e l'accusa di evasione fiscale: accolto il ricorso degli eredi

Ad essere finiti nel mirino degli inquirenti i pagamenti dei diritti di immagine su conti esteri (in Liechtenstein) da parte di due società straniere configurando un'evasione fiscale di 40 miliardi di lire, poi lievitata negli anni a 37 milioni di euro, più di metà dei quali in interessi di mora. Ma ora la sezione tributaria della Cassazione (presidente Roberta Crucitti) ha accolto il ricorso discusso dall'avvocato Massimo Garzilli, che rappresenta Diego Armando Maradona con l'avvocato Angelo Pisani, rimandando tutto alla commissione tributaria della Campania, che dovrà esprimersi nuovamente sulla vicenda. Nel caso in cui si avesse un giudizio negativo definitivo, il debito con l'erario ricadrebbe per interno sugli eredi. Partita all'inizio degli anni Novanta, la vicenda è stata segnata da una serie di ricorsi e di sequestri. Fu richiesta per il calciatore l'autotutela, così come lo stesso condono di cui al tempo usufruì anche il Napoli, ma non ci fu niente da fare poiché le commissioni tributarie provinciale e regionale rigettarono i ricorsi. Già l'11 marzo 2021, la Cassazione aveva stabilito che il calciatore argentino avrebbe potuto beneficiare del condono e che i giudici di merito avrebbero dovuto valutare la sua posizione tributaria solo per il debito eventualmente residuo nei confronti dell'Agenzia delle Entrate. 

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