Ora legale, quando torna e lancette avanti: tutto quello che c’è da sapere

Tutte le informazioni utili sul cambiamento di orario, i vantaggi che ne derivano e come affrontarlo al meglio: i dettagli
Ora legale, quando torna e lancette avanti: tutto quello che c’è da sapere© Ansa

Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025 scatterà alle 2 l'ora legale: le lancette andranno quindi spostate un'ora in avanti, direttamente alle 3. Questo spostamento provocherà un'ora in meno di sonno, ma al contempo ci sarà un'ora di luce in più la sera, che ci accompagnerà per i prossimi sette mesi, ovvero fino al 26 ottobre, quando tornerà l’ora solare. Gli orologi analogici e quelli digitali non connessi a internet andranno regolati manualmente, mentre gli smartphone, i tablet e gli smartwatch si aggiorneranno da soli.

Torna l'ora legale: il risparmio, da quando è in vigore e dove non viene adottata

In molti Paesi l'ora legale è chiamata "orario estivo", perché si sfrutta meglio la luce naturale nelle giornate più lunghe. Il principale obiettivo è risparmiare energia e ridurre le emissioni. Secondo i dati di Terna, nei sette mesi di ora legale dello scorso anno hanno consentito agli utenti in Italia un risparmio 340 milioni di chilowattora di energia, e di evitare anche emissioni di anidride carbonica per circa 160mila tonnellate, con un risparmio complessivo nelle bollette di 75 milioni di euro. Il risparmio totale annuo è stato calcolato in 2,2 miliardi di euro. L'ora legale fu introdotta in molti paesi per la prima volta nel 1916, con lo scopo di risparmiare energia durante la Prima guerra mondiale. Tra i Paesi che per prima l'adottarono c'era anche l’Italia. In seguito, fu abolita e ripristinata diverse volte, per essere poi adottata definitivamente con una legge del 1965, applicata a partire dall’anno seguente. Dal 1996 il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene con modalità e tempi comuni tra tutti gli stati dell’Unione Europea. L'ora legale non viene adottata in tutti i Paesi del mondo. Tra quelli che non seguono l'alternanza con l'ora solare ci sono: Russia, Argentina, India, quasi tutta l’Africa. In Australia solo 4 Stati su 6 la adottano. Negli USA (tranne Arizona e Hawaii), si chiama daylight saving time ed entra in vigore prima: nel 2025, il 9 marzo...

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Ora legale e l'effetto jet-lag

Con lo spostamento delle lancette un'ora avanti, si perderà un'ora di sonno. Anche se il beneficio è più luce naturale nelle ore serali, alcune persone avvertono un disagio simile al jet-lag, con sintomi come: stanchezza eccessiva, difficoltà di concentrazione, insonnia temporanea, irritabilità, alterazioni dell’appetito. Mauro Minelli, specialista in allergologia e immunologia clinica e docente alla Lum, ha fornito alcuni suggerimenti per attenuare i disagi da cambio d’ora, con particolare attenzione all’alimentazione. Secondo Minelli: “Avviene una specie di 'sindrome da fuso orario' come quando si raggiunge un Paese con un fuso diverso da quello di partenza. La mancanza di sincronia tra l'orologio biologico dell'organismo e i cicli 'sonno-veglia' e 'giorno-notte' sui quali quell'orologio è regolato fa sì che alcune funzioni del corpo non si adattino tempestivamente al cambiamento e si instaurino disagi di varia natura". Poi ha aggiunto: "Nei primi giorni, dopo un volo verso un nuovo fuso orario, i ritmi circadiani sono ancora abituati all'ora del luogo di partenza, ciò che può influenzare l'umore, la capacità di concentrazione, le prestazioni fisiche e mentali. Possono maggiormente risentire del cambio di ora tutti coloro che già soffrono di disturbi del sonno e di concentrazione"...

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L'importanza di una dieta equilibrata per affrontare l'ora legale

Il nutrizionista Mauro Minelli ha dato degli utili suggerimenti per evitare i disagi da "mini jet-leg": "è importante mantenere una dieta equilibrata e idratarsi adeguatamente. Prediligere alimenti ricchi di triptofano, l'amminoacido che aiuta a produrre serotonina e melatonina, due sostanze chimiche che regolano il sonno". Prediligere quindi alimenti come il tacchino, il pollo, il pesce, le noci e i semi che possono favorire il sonno e il riposo durante il periodo di adattamento all'ora legale. Anche i carboidrati complessi, come quelli presenti in cereali integrali, pane integrale, riso integrale e patate dolci, possono contribuire alla regolarizzazione dei livelli di zucchero nel sangue e quindi aiutare a migliorare l'umore e a ridurre lo stress associato al cambiamento di orario.

Ora legale, l'importanza di frutta e verdura

Il dottor Minelli ha aggiunto: "Le verdure a foglia verde scuro, come spinaci, cavolo riccio, cavolo nero e bietole, ricche di magnesio, possono aiutare a ridurre l'ansia e favorire il rilassamento muscolare, contribuendo così a migliorare la qualità del sonno”, quindi ha sottolineato: “Alcuni frutti, come banane, kiwi e arance, sono ricche di potassio, un minerale che può aiutare a regolare la pressione sanguigna e a ridurre la sensazione di stanchezza e affaticamento durante il giorno. Infine, il consumo moderato di tisane rilassanti a base di camomilla, lavanda o valeriana potrebbe aiutare a rilassarsi e favorire il sonno"...

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L'ora legale fa bene alla salute?

"La luce solare favorisce la produzione di melatonina, l'ormone del sonno. Con più ore di luce durante il giorno, la melatonina viene prodotta in modo più efficiente quando scende la sera, favorendo il sonno e portando a un riposo più profondo e rigenerante", ha sostenuto il dottor Manganiello su Mens'Health. Il cambiamento d'orario comunque divide la scienza così come la popolazione. Molte persone infatti riferiscono maggiore irritabilità al risveglio dopo il passaggio. Cosa succederebbe se non ci fosse più l'ora legale? Così come riferito da Science, alcuni legislatori hanno proposto di rendere l'ora legale lo standard nazionale per tutto l'anno, attraverso progetti di legge come il Sunshine Protection Act. Non tutti sono d'accordo: tra i ricercatori c'è chi si oppone perché mattine particolarmente buie e serate particolarmente luminose interromperebbero il sonno delle persone. Molte organizzazioni mediche e scientifiche invece propugnano l'ora solare permanente.

 

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Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025 scatterà alle 2 l'ora legale: le lancette andranno quindi spostate un'ora in avanti, direttamente alle 3. Questo spostamento provocherà un'ora in meno di sonno, ma al contempo ci sarà un'ora di luce in più la sera, che ci accompagnerà per i prossimi sette mesi, ovvero fino al 26 ottobre, quando tornerà l’ora solare. Gli orologi analogici e quelli digitali non connessi a internet andranno regolati manualmente, mentre gli smartphone, i tablet e gli smartwatch si aggiorneranno da soli.

Torna l'ora legale: il risparmio, da quando è in vigore e dove non viene adottata

In molti Paesi l'ora legale è chiamata "orario estivo", perché si sfrutta meglio la luce naturale nelle giornate più lunghe. Il principale obiettivo è risparmiare energia e ridurre le emissioni. Secondo i dati di Terna, nei sette mesi di ora legale dello scorso anno hanno consentito agli utenti in Italia un risparmio 340 milioni di chilowattora di energia, e di evitare anche emissioni di anidride carbonica per circa 160mila tonnellate, con un risparmio complessivo nelle bollette di 75 milioni di euro. Il risparmio totale annuo è stato calcolato in 2,2 miliardi di euro. L'ora legale fu introdotta in molti paesi per la prima volta nel 1916, con lo scopo di risparmiare energia durante la Prima guerra mondiale. Tra i Paesi che per prima l'adottarono c'era anche l’Italia. In seguito, fu abolita e ripristinata diverse volte, per essere poi adottata definitivamente con una legge del 1965, applicata a partire dall’anno seguente. Dal 1996 il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene con modalità e tempi comuni tra tutti gli stati dell’Unione Europea. L'ora legale non viene adottata in tutti i Paesi del mondo. Tra quelli che non seguono l'alternanza con l'ora solare ci sono: Russia, Argentina, India, quasi tutta l’Africa. In Australia solo 4 Stati su 6 la adottano. Negli USA (tranne Arizona e Hawaii), si chiama daylight saving time ed entra in vigore prima: nel 2025, il 9 marzo...

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