Il dilettante Barisone fa sua la 36ª edizione del Giro del Piemonte

Il 20enne di Pozzolo Formigaro approfitta dell'assenza dei big e raccoglie un importante risultato il 2 settembre 1945, giorno in cui il Giappone firma l'atto di resa incondizionata che sancisce la fine della Seconda Guerra Mondiale
Il dilettante Barisone fa sua la 36ª edizione del Giro del Piemonte

Ha un volto ancora adolescente il vincitore della 36ª edizione del Giro del Piemonte, classico appuntamento del calendario ciclistico che nel 1945 si conclude in data 2 settembre con la seconda tappa da Cuneo a Torino. Un tracciato che incorona il dilettante Secondo Barisone, appena 20enne. La frazione registra in realtà il successo di Rebella in una volata a due su Tomasoni, ma il giovane di Pozzolo Formigaro conclude la fatica nel gruppo immediatamente inseguitore, regolato allo sprint da Maggini. E così si afferma nella classifica generale, dopo una prima tappa dominata da Marangoni: il corridore lombardo, però, nella giornata decisiva registra prima una rottura della catena e poi una foratura che si rivelano fatali per le sue ambizioni di successo. Barisone – che nello stesso anno concluderà al terzo posto la Coppa Bernocchi – si impone così dopo oltre 9 ore complessive di gara ad una media superiore ai 37 km/h.

Finisce la Seconda Guerra Mondiale: il Giappone firma l'atto di resa incondizionata

La fine formale della Seconda Guerra Mondiale: il 2 settembre 1945, sul ponte della corazzata statunitense Uss Missouri ancorata nella Baia di Tokyo, le rappresentative dell’impero del Giappone firmano l’atto di resa incondizionata alle potenze alleate. Ponendo così fine al conflitto mondiale che in sei anni esatti (la guerra scoppiò il 1° settembre 1939, con l’invasione tedesca della Polonia) ha contato 60 milioni di morti. La firma, apposta di fronte a Douglas MacArthur, comandante supremo delle forze alleate, dal ministro degli Esteri giapponese Mamoru Shigemitsu in nome dell’imperatore e del governo civile e dal capo di stato maggiore dell’esercito Yoshijiro Umezu per la componente militare, era giunta poco più di due settimane dopo il discorso via radio dell’imperatore Hirohito, che il 15 agosto si era rivolto per la prima volta al suo popolo dichiarando la fine dei combattimenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...