Si colora di giallo il passaggio di Coppi dalla Legnano alla Bianchi

Il 6 settembre 1945 scoppia la polemica intorno al trasferimento del Campionissimo di Castellania. Nello stesso giorno, a Vicenza, viene ricostituita l'Associazione Provinciale Cooperative e Mutue
Si colora di giallo il passaggio di Coppi dalla Legnano alla Bianchi© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

La conclusione della Seconda Guerra Mondiale segna un punto di svolta cruciale nella strepitosa carriera di Fausto Coppi. Il Campionissimo di Castellania, infatti, alla ripresa delle competizioni lascia la storica Legnano per approdare alla Bianchi, indossando così la celebre casacca bianco-celeste con cui darà vita ad un binomio leggendario e contribuendo ad alimentare la rivalità con Bartali. E così, secondo quanto riportato da Tuttosport del 6 settembre 1945, «la Legnano non vorrebbe più correre, perché nel periodo clandestino aveva fatto un accordo con la Bianchi per il quale i rispettivi corridori sarebbero stati vicendevolmente rispettati per gli acquisti. Secondo il “si dice” la Legnano avrebbe cercato di riconfermare Fausto Coppi quando, il 25 aprile, ritornò dalla prigionia, ma Coppi aveva già trattato e concluso con la Bianchi, che non avrebbe quindi rispettato l'accordo sullo statu quo ante». Una vicenda che ha finito, inevitabilmente, per tingersi di giallo.

A Vicenza viene ricostituita l'Associazione Provinciale Cooperative e Mutue

La politica mussoliniana di riorganizzazione dei settori cooperativi in chiave fascista ne aveva sancito la chiusura durante gli anni Trenta. Interrompendo una storia che durava dal 1891, quando il movimento cooperativo vicentino aveva trovato le proprie radici nella tradizione del cattolicesimo sociale poi riorientato in senso moderno dall’Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII. Il regime aveva, quindi, ordinato la chiusura della sede dell’Unione Provinciale di Vicenza, che fu ricostituita il 6 settembre 1945 come Associazione Provinciale Cooperative e Mutue aderente alla Confederazione Cooperative Italiane prima di diventare, nel gennaio dell’anno successivo, l’Unione Provinciale degli Enti Cooperativi e Mutualistici. Oggi Confcooperative Vicenza “opera come organismo libero, indipendente, senza fini di lucro, ispirato ai principi e ai valori della dottrina sociale cristiana”.

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