735 gol in 793 partite: l'impareggiabile carriera di Gerd Muller

Il bomber tedesco ha legato il proprio nome al Bayern Monaco, ma anche alla Germania Ovest con cui ha trionfato agli Europei 1972 e al Mondiale 1974. Nasce il 3 novembre 1945, mentre viene inaugurata “Radio Venezia Giulia”, una stazione clandestina segretamente sostenuta dal Governo Italiano
735 gol in 793 partite: l'impareggiabile carriera di Gerd Muller© EPA

La cittadina di Nordlingen, nel land della Baviera, il 3 novembre 1945 dà i natali ad uno dei bomber più prolifici dell'intera storia del calcio. Gerd Muller, Gerhard soltanto all'anagrafe, costruisce infatti un'impareggiabile carriera da 735 gol in 793 apparizioni complessive, con la clamorosa media di 0,93 reti a partita. Lega il suo nome al Bayern Monaco, dove approda dopo gli esordi nel Nordlingen e prima dell'epilogo negli Stati Uniti, vincendo 4 campionati tedeschi ed altrettante Coppe di Germania, ma soprattutto 3 Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe ed una Coppa Intercontinentale. Nell'immaginario comune, però, è innanzitutto con la casacca della Germania Ovest che si afferma agli occhi del mondo. Con la Nazionale trionfa agli Europei del 1972 e al Mondiale di casa del 1974, affermazioni che sublimano i riconoscimenti personali come il Pallone d'Oro del 1970 e le Scarpe d'Oro del 1970 e del 1972.

Radio Venezia Giulia, una voce di speranza per i connazionali sotto il giogo di Tito

"Oggi, giorno di San Giusto e anniversario della redenzione di Trieste, una voce libera parla finalmente agli italiani della Venezia Giulia. Italiani, sappiate resistere. La vostra Italia, l’Italia di Garibaldi e di Matteotti, ritornerà, è la voce di 45 milioni di italiani che non ci hanno dimenticato e non ci dimenticheranno": con questo messaggio, il 3 novembre 1945, viene inaugurata “Radio Venezia Giulia”, una stazione clandestina segretamente sostenuta dal Governo Italiano. Diretta da Pier Antonio Quarantotti Gambini, suo fratello Alvise e dal conte Justo Giusti del Giardino, nacque per far giungere ai connazionali dell’Istria, del Carnaro e della Dalmazia, che si trovavano sotto il giogo di Tito, una voce di speranza e anche di aperta denuncia dei misfatti compiuti a loro danno dalle autorità jugoslave. Il servizio cessò il 1° luglio 1949 quando la stazione venne incorporata dalla Rai e denominata Radio Venezia III.

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