Aalt Toersen, il re della piccola cilindrata

Nasce il 6 novembre 1945 l'olandese che ha ottenuto due secondi posti al Motondiale classe 50 nel 1969 e 1970. Nel pomeriggio di quel giorno nasce ufficialmente la quarta repubblica francese
Aalt Toersen, il re della piccola cilindrata© AFPS

Nato nella provincia dell'Overijssel – e più precisamente nella cittadina di Staphorst – il 6 novembre 1945, il centauro olandese Aalt Toersen ha legato la propria carriera soprattutto alle corse su strada con moto di piccola cilindrata. I risultati più prestigiosi, infatti, sono arrivati nel Motomondiale classe 50, che lo ha visto brillante protagonista tra il 1967 e il 1972. A spiccare sono state in particolare le annate 1969 e 1970, nelle quali Toersen ha raccolto complessivamente sei successi e in entrambi i casi ha concluso al secondo posto della classifica generale alle spalle di una leggenda su due ruote del calibro dello spagnolo Angel Nieto. E sempre all'interno di team dalla forte estrazione olandese: per anni ha guidato una Kreidler – scuderia gestita dal connazionale Van Veen e condivisa col collega De Vries –, mentre nel finale di carriera è passato alla piccola casa sempre “orange” della Jamathi.

Nasce la quarta Repubblica francese

Con la trasmissione ufficiale dei poteri straordinari all’Assemblea Costituente da parte del generale Charles De Gaulle, nel pomeriggio del 6 novembre 1945 nasce ufficialmente la quarta repubblica francese. L’assemblea, convocata per le ore 15, si apre con le parole dell’ottantunenne presidente Paul Cuttoli, che si rivolge proprio a De Gaulle sottolineando come “grazie alla fattiva opera del generale, la Francia comincia oggi a partecipare della vittoria comune”. A proposito delle recenti elezioni, il presidente aggiunge anche che “la Francia si è manifestata in favore dei partiti di sinistra, ma ha dimostrato di volere pure un’economia basata su principi democratici”, prima di concludere dicendo apertamente che “De Gaulle è l’uomo che ha tutte le qualità per essere il presidente di una vera repubblica”. Una dichiarazione, insieme all’esito del referendum, che è il preludio alla designazione del generale a capo del governo.

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