Silvino, il sollevatore dei record nella categoria Leggeri

L'atleta, nato il 23 novembre 1945, ha toccato il punto più alto della carriera con la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Monaco di Baviera. In quel giorno il Governo italiano stanzia 150 milioni di lire per la lotta contro le cavallette
Silvino, il sollevatore dei record nella categoria Leggeri© ANSA

Con i suoi 69 chilogrammi scarsi, distribuiti lungo 165 centimetri appena, Anselmo Silvino è stato uno dei pochi atleti di sollevamento peso al mondo ad alzare oltre 400 kg nella categoria leggeri. Quella che ha dato il via, dopo i tentativi con pugilato e ciclismo in età giovanile, ad una carriera che lo ha poi portato ad affermarsi tra i medi. In cui nel 1971 ha conquistato una medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo, centrando nello stesso anno anche un bronzo ai Mondiali di Lima. Ma la stagione che lo ha consegnato alla storia dello sport italiano è stata la successiva, ovvero quella durante la quale è salito sul terzo gradino del podio ai Giochi Olimpici di Monaco di Baviera. A corredo, nel 1972, sono arrivati anche un bronzo iridato e uno europeo, ad arricchire una straordinaria bacheca che ha visto Silvino, nato a Teramo il 23 novembre 1945, ritoccare svariati record nazionali della disciplina per 43 volte addirittura.

Quattro Regioni in lotta contro le cavallette

Una spesa di 150.000.000 milioni di lire per provvedere alle esigenze relative alla lotta antiacridica: questo il contenuto del decreto legislativo luogotenenziale n. 806 del 23 novembre 1945 firmato dal presidente del consiglio Parri su proposta del Ministro Segretario di Stato per l’Agricoltura e per le Foreste di concerto con quello per il Tesoro. In quell’anno, infatti, in molte aree della Sardegna, della Puglia, della Campania e del Lazio le cavallette avevano recato danni gravissimi: il servizio fitosanitario del ministero dell’Agricoltura, per fronteggiare eventuali nuove invasioni nell’anno successivo, aveva quindi fatto costruire a Roma e a Cagliari 850 pirofori, apparecchi che contenevano circa 10 litri di miscela di petrolio benzina e che erano capaci di fornire fiamme per otto/dieci ore. Vista la gravità della situazione, l’esercito aveva messo a disposizione anche lanciafiamme e apparecchi nebbiogeni per l’eventuale impiego di insetticidi.

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