L'Inter domina il campionato, ma non taglierà per prima il traguardo

Il 25 novembre 1945 si svolge la sesta giornata del campionato, con i neroazzurri che difendono la vetta a due punti da Juventus e Torino. Ed è datata lo stesso giorno la lettera in cui Pavese scrive alla sua adorata Bianca a proposito del suo "male"
L'Inter domina il campionato, ma non taglierà per prima il traguardo

Il 25 novembre 1945 va in scena il sesto turno del primo campionato del dopoguerra, un torneo che fin dalle prime battute delinea i valori in campo. In vetta alla classifica, però, non si staglia né il Torino né la Juventus, che si sarebbero poi contese fino all'ultimo il tricolore, ma l'Internazionale: la posizione viene confermata dall'affermazione per 3-1 in casa della Sampierdarenese, grazie a una doppietta di Achilli e una rete di Campatelli. Granata e bianconeri, al termine della giornata, inseguono comunque a due lunghezze di distanza appena, in virtù di altrettanti successi: il Torino sbanca Modena con un tris firmato da Mazzola, Ossola e Ferraris, la Juventus passa 4-1 sul Genoa con le doppiette di Coscia e di Borel. Subito alle loro spalle in graduatoria un brillante Brescia, mentre la vittoria per 2-0 del Milan sulla Triestina rappresenta il primo successo rossonero dell'intero campionato.

La romantica e burrascosa corrispondenza tra Pavese e Bianca

“Bianca, io ho capito che nome ha il mio male. Orgoglio si chiama, e si può vincerlo. Io non sono sensuale non sono avaro non sono altro che orgoglioso”: in una lettera del 25 novembre 1945 Cesare Pavese rivela a Bianca Garufi il suo tormento. Una missiva che si colloca in un più ampio scambio di messaggi tra il poeta e la futura scrittrice che lavorava nella sede romana della casa editrice Einaudi, di cui lo scrittore piemontese era consulente. Una corrispondenza raccolta in un volume, “Una bellissima coppia discorde”, che riporta integralmente il carteggio tra i due iniziato da lei nell’agosto di quell’anno, “ho cominciato a prendere coscienza che noi due, per me, era qualcosa che esisteva”. “Vorrei essere almeno la mano che ti protegge, una cosa che non ho mai saputo fare con nessuno e che con te invece mi è naturale come il respiro”, la sua risposta. Ma la strada di quel rapporto si fece presto in salita, come rivelato da quella lettera di qualche mese dopo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...