Pella, quell'unica e magica volta alla Parigi-Nizza

Il corridore piemontese, nato il 30 novembre 1945, ha tagliato il traguardo una sola volta a braccia alzate nonostante una buona carriera da professionista. E' il giorno della rivolta, in Puglia, di frantoiani e ovicoltori che chiedono un salario più dignitoso
Pella, quell'unica e magica volta alla Parigi-Nizza© LAPRESSE

Un solo acuto in carriera, ma nella sontuosa cornice di un blasonato appuntamento del calendario internazionale quale la Parigi-Nizza. Correva l'anno 1970, il suo primo nel mondo dei professionisti, quando Adriano Pella tagliò per la prima ed ultima volta un traguardo a braccia alzate. Nato a Valdengo il 30 novembre 1945, il corridore biellese in quella stagione aveva vestito la maglia della Germanvox, per poi passare nelle successive due annate alla Scic e per altre quattro alla Zonca, prima di terminare la propria carriera con i colori della Selle Royal. Con all'attivo anche una partecipazione al Tour del France, nella Grand Boucle del 1971, Pella è poi rimasto nel mondo del ciclismo come direttore sportivo della formazione “Progetto Ciclismo Overall” e come collaboratore per un'emittente televisiva locale. E' quindi scomparso, all'età di 67 anni, il 27 maggio 2013.

 La rivolta dei lavoratori pugliesi dei frantoi

L’autunno del 1945, in Puglia e in particolare nel barese, è stato caratterizzato da continui tumulti e rivolte: alcuni di essi in continuità con la Resistenza, altri legati al mondo operaio e contadino. Tra questi ultimi ebbe particolare rilevanza quello messo in atto il 30 novembre dai lavoratori dei numerosi frantoi presenti sul territorio, che rivendicavano un maggiore salario e delle condizioni di lavoro e di vita più dignitose. A Molfetta occuparono la sede dell’Ufficio Comunale Statistico Economico dell’Agricoltura bruciando i documenti, a Bisceglie oltre 300 tra frantoiani e ovicoltori scesero in piazza contro l’ammasso obbligatorio dell’olio, che consisteva nell’espropriazione da parte dei Comuni di tutto l’olio prodotto, unica fonte di sostentamento per molte famiglie; stesso copione a Canosa, Spinazzola, Corato e Bitonto. L’epilogo di quella giornata fu purtroppo la conta di numerose vittime e altrettanti feriti in tutte le piazze coinvolte.

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