E' transalpino il tricolore che sventola sul Torneo di Ginevra

Il 1° dicembre 1945 va in scena l'ultimo atto del tabellone tennistico che vede il successo dei francesi Bernard-Pelizza sulla coppia azzurra Cucelli-Bossi. Una notte da incubo per la Pianura Padana dove, a causa del deragliamento di un treno che trasportava il Circo Togni, due contadini vengono sbranati dai leoni fuggiti dalle gabbie
E' transalpino il tricolore che sventola sul Torneo di Ginevra© Getty Images

Il Torneo di Ginevra del 1945, che in data 1° dicembre vive le sue battute finali, si tinge di tricolore. Quello transalpino, però. L'Italia, rappresentata in doppio dalla quotata coppia composta da Cucelli e Bossi, è infatti costretta ad arrendersi nell'ultimo atto della manifestazione: dopo il successo in semifinale sugli svizzeri Spitzer-Breckulth con il punteggio di 3-6 6-4 6-3, gli azzurri vengono battuti sulla distanza dai francesi Bernard-Pelizza per 4-6 1-6 6-1 6-4 6-1. I medesimi vincitori del doppio monopolizzano anche la finale del singolare: Bernard, in particolare, estromette in semifinale lo stesso Cucelli con i parziali di 6-4 2-6 6-4, mentre nell'altra sfida Pelizza vince il derby transalpino con Cochet in tre set. L'unica gioia azzurra arriva, allora, dalla finale del tabellone di Serie B, dove Chitarin spazza via lo svizzero Dunant con un eloquente 6-4 6-2.

Gli animali del Circo Togni dispersi nelle campagne della Pianura Padana

Si contano i danni di una notte da incubo per la Pianura Padana: il 1° dicembre 1945 il comune di Bagno (Reggio Emilia) si sveglia travolto dal disastro ferroviario avvenuto nelle ultime ore del giorno precedente. Un treno merci in viaggio da Bologna a Parma viene deviato su un binario interrotto per consentire il passaggio di un altro treno, ma il macchinista, forse per un errore di comunicazione, non ferma il convoglio che prosegue la sua marcia e deraglia nel cratere aperto da una bomba. Dei 17 vagoni accavallati uno sull’altro, alcuni trasportano il Circo Togni: il terribile incidente provoca l’apertura di alcune gabbie e la fuga di nove leoni, scimmie, iene e serpenti. L’epilogo è tragico: al fuochista e a un domatore, si aggiungono tra le vittime due contadini, sbranati dai leoni. E il giorno successivo all’appello mancano ancora un leone (i contadini, alcuni dei quali feriti, riuscirono ad abbattere gli altri), un pitone e parecchie scimmie.

 

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