«La sede della Federazione ciclistica dovrà essere Roma»

E' chiara la presa di posizione di Tuttosport nel pezzo firmato da Carlo Bergoglio e pubblicato il 5 dicembre 1945. Il giorno di uno dei più grandi misteri mai risolti intorno al Triangolo delle Bermuda, con la scomparsa della "Squadriglia 19"
«La sede della Federazione ciclistica dovrà essere Roma»

Su Tuttosport di mercoledì 5 dicembre 1945 trova ampio risalto, alla vigilia dell'Assemblea costituente di Bologna, un quadro sul ciclismo italiano del dopoguerra a firma Carlo Bergoglio. «Non teniamo in alcun conto le questioni secondarie poste all'ordine del giorno, perché non è in un congresso che si possano risolvere e il volerlo pare darebbe luogo unicamente a logomachie interminabili e inconcludenti. Dal nostro punto di vista la questione con l'Assemblea può e deve risolvere è una sola, di carattere squisitamente politico: quella cioè della sede e dei quadri di comando. Quale dovrà essere la sede della Federazione? Rispondiamo subito schiettamente: dovrà essere Roma, perché in questi momenti in cui si ventila tanto deprecabile separatismo, in questi momenti in cui i forestieri ci guardano con diffidenza, è bene riaffermare che l'Italia e una, e Roma è sempre la sua capitale politica e geografica».

Il mistero della "Squadriglia 19", scomparsa nel Triangolo delle Bermuda

Il 5 dicembre 1945 riporta a uno dei misteri a tutt’oggi irrisolti che ruotano intorno al Triangolo delle Bermuda: la contestuale sparizione nel nulla di cinque aerei, la “Squadriglia 19”, decollati da una base in Florida per una missione di addestramento. A rendere ancora più inquietante la situazione il fatto che gli esperti piloti scambiarono con la base messaggi angoscianti negli ultimi attimi del collegamento: il tenente Charles Taylor per esempio, che aveva alle spalle 2500 ore di volo, comunicò che le strumentazioni di bordo non funzionavano e che sia il sole che l’oceano sembravamo molto strani, prima di affermare di non avere idea di dove fosse. L’idea oggi più diffusa è che alla luce dei guasti si siano diretti in mare aperto precipitando una volta terminato il carburante. Tra i numerosi relitti rinvenuti in questi 75 anni, però, mai nessuno è risultato essere della Squadriglia 19, nemmeno di uno dei cinque aerei.

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