Il suo nome non ha echeggiato nelle stanze del calcio nostrano al pari di quello di Tarcisio Burgnich o di Giacinto Facchetti, anche perché non ha mai vestito l'azzurro della Nazionale, ma Mario Giubertoni con l'uno e con l'altro ha rappresentato per anni una delle colonne portanti della difesa dell'Inter. Club in cui è approdato nell'estate del 1970 vincendo subito uno scudetto e, più in generale, totalizzando 154 presenze complessive. Nel 1971/1972 è protagonista della cavalcata che porta i nerazzurri alla finale di Coppa dei Campioni contro l'Ajax, ma a Rotterdam è costretto a lasciare il campo dopo pochi minuti a causa di una dura entrata subita da Blankenburg. Nato l'8 dicembre 1945 a Moglia, in quella provincia di Mantova dove tornerà una volta appesi gli scarpini al chiodo affermandosi come coltivatore di pere, Giubertoni in carriera ha vissuto una lunga esperienza anche al Palermo, con cui ha conquistato la Serie A nel 1968.
Dopo 15 anni di silenzio, riecco la Croce Verde APM milanese
Dopo quindici anni di silenzio, l’8 dicembre 1945 la Croce Verde APM (Assistenza Pubblica Milanese) fece la sua prima uscita pubblica con una squadra di volontari appiedati con alcune tende per prestare servizio all’Arena in occasione del giro podistico di Milano. Un atteso ritorno sul campo dopo l’oblio imposto dal governo fascista che nel 1930 aveva sciolto l’ente e tutte le altre Società di Pubblica Assistenza obbligandole a cedere il loro patrimonio alla Croce Rossa. Già nel 1944 l’ex segretario generale Aldo Vignolo aveva iniziato a muoversi per la ricostituzione dell’Associazione, che avvenne ufficialmente il 5 giugno del 1945 secondo lo statuto già in vigore 15 anni prima. Due mesi dopo il salone di palazzo Besana ospitò la prima riunione cui parteciparono 88 soci: operativa ancora oggi, è la più antica associazione volontaria di soccorso della città Milano le cui origini risalgono al 1899.