Vicenza invasa «per vedere i campioni»

Augusto Rangone, inviato di Tuttosport, racconta l'entusiasmo intorno al Torino che il 9 dicembre vince trionfalmente la gara di campionato contro i biancorossi. Quel giorno un incidente mai chiarito provocò gravi traumi e poi portò alla morte il generale d'acciaio americano George Smith Patton
Vicenza invasa «per vedere i campioni»

La vittoriosa trasferta del Torino in casa del Vicenza, il 9 dicembre 1945, permette all'allora inviato di Tuttosport, Augusto Rangone, di dipingere sul giornale un affresco che racconta bene lo spaccato di quel periodo post-bellico in Italia e il richiamo di quella straordinaria squadra granata. «Entrare allo stadio è stato un vero problema – si legge su Tuttosport del giorno successivo –. Folla ovunque intorno al campo, sopra il muricciolo di cinta, per ogni dove. Venuta dalla provincia, da Padova e da Verona, per vedere i campioni. I quali pur avendo vinto e anche convinto, non hanno giocato, complessivamente, bene come altre volte. Pare di riscontrare nella squadra qualche ingranaggio che non funziona a dovere, qualche inceppamento che ne ritarda i movimenti, qualche sfasatura che ostacola l'armonia del gioco. Impressioni? Forse, ma l'avversario non era eccelso: una squadra dotata di grande volontà e di qualche buon numero».

L'incidente mai chiarito del generale d'acciaio Patton

La sua risolutezza e la sua determinazione gli valsero il soprannome di “generale d’acciaio”: l’americano George Smith Patton è stato un generale durante la Seconda Guerra Mondiale, protagonista, dotato di grandi capacità di comando e notevole preparazione strategica, durante la campagna di Sicilia e soprattutto sul fronte occidentale, dove ha guidato le sue truppe in una serie di brillanti vittorie fino al cuore della Germania. Sopravvissuto a un tale conflitto, “sfortunato” quel 9 dicembre 1945 quando, mentre si dirigeva a una battuta di caccia, rimase coinvolto in un incidente stradale: la sua macchina si scontrò con un autocarro dell’esercito americano e lui sbatté violentemente la testa rompendosi l’osso del collo. Riuscì a sopravvivere tra atroci sofferenze per una decina di giorni, prima di morire di edema polmonare e congestione cardiaca all’età di 60 anni. Non è mai stata esclusa l’ipotesi di complotto dietro la sua morte.

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