Bergoglio su Tuttosport: «Il Congresso ciclistico non è stato un fallimento»

Sulle colonne del quotidiano del 12 dicembre 1945 è questo il commento a proposito dell'atteso congresso in programma a Bologna. Quel giorno la città di Carpi ospita il debutto del celebre (in tutto i mondo) "Quartetto italiano"
Bergoglio su Tuttosport: «Il Congresso ciclistico non è stato un fallimento»

All'indomani del Congresso di Bologna che avrebbe dovuto indicare la via al movimento del ciclismo italiano per scrollarsi di dosso gli strascichi post-bellici, su Tuttosport di mercoledì 12 dicembre 1945 è Carlo Bergoglio a dedicare un corsivo all'incontro. «A molti commentatori il Congresso è parso un fallimento: a noi no. A noi è parso logico perché non diversamente poteva svolgersi dato l'intoppo, e anche proficuo perché lo stesso chiarimento degli umori è un primo passo avanti. Siamo abbastanza anziani per ricordarci dei parlamentini sportivi in regime democratico e per non illuderci sulle loro possibilità, sui loro limiti. Illudersi sui poteri positivi delle assemblee e dimenticare il “senatores probi viri, senatus mala bestia” è un'ingenuità da giocatori al lotto. Le assemblee ciclistiche sono sempre state delle fiere di paese, sagre della vuotaggine stentorea, gare di nullità a ruota libera».

"Il miglior Quartetto del nostro secolo" suona a Carpi

Era la Carpi della riscoperta democratica e del teatro comunale che non si era fermato neppure negli anni più bui quella che, il 12 dicembre 1945, accolse il debutto del “Quartetto Italiano”, una vera e propria istituzione musicale protagonista in tutto il mondo per trentasei anni consecutivi. Costituito da Aldo Borciani (primo violino), Elisa Pegreffi (secondo violino), Lionello Forzani (viola) e Franco Rossi (violoncello), il gruppo si attribuì inizialmente il nome di “Nuovo Quartetto Italiano” per distinguersi da uno precedente nato agli inizi del Novecento, per poi diventare “Quartetto Italiano” una volta raggiunta la fama mondiale che lo ha eletto a “voce” italiana della musica da camera nel panorama musicale internazionale e, secondo il critico statunitense Virgil Thomson, “Il miglior Quartetto del nostro secolo”. Carpi ne rappresentò l’accogliente sede fino allo scioglimento (1981) e ancora oggi il suo percorso è una gloria cittadina.

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