Scorzoni, l'arbitro dei "nulli"

Su Tuttosport del 23 gennaio 1946, il direttore Bergoglio torna sull'ultima partita di campionato tra Doria e Inter mettendo in evidenza la discussa prestazione del direttore di gara. Quel giorno Mario Alicata diventa codirettore de "L'Unità", quotidiano di cui assumerà la totale direzione dell’edizione nazionale 18 anni dopo
Scorzoni, l'arbitro dei "nulli"

A margine di una giornata di campionato caratterizzata dalle abbondanti nevicate che hanno impedito a Juventus e Torino di scendere in campo per il derby della Mole, Tuttosport del 23 gennaio 1946 si concentra su Doria-Inter. Andata invece in scena e diretta da un discusso arbitro. «Domenica sportiva a Torino: tre spanne di neve – scrive in prima pagina Carlo Bergoglio –. La gente affolla i portici di via Roma e si ferma davanti alla vetrina di Tuttosport. Che c'è? Una partita di calcio, la più grossa della giornata dopo quella tra Torino e Juventus che non è possibile vedere. Questa è la Doria-Inter e si potrà almeno sentire. Arbitra Scorzoni. “Ho capito: sarà un nullo”, dice uno, e se ne va. Sarà infatti un 1-1. Quanti nulli ha già combinato nella sua carriera Scorzoni? È l'arbitro dei nulli. All'Inter in questa stagione ne ha già dati due e i nerazzurri, visto che è piccolo, potrebbero metterlo su un piedistallo, fargli un monumento. Non si sa come faccia. I falli appena fuori area li vede, in area non vede più nulla. Forse non ci arriva: in area c'è sempre molta gente e lui è sempre più piccolo».

Informazione e politica: la "doppia vita" di Mario Alicata

Decise di rinunciare alla carriera universitaria per la convinzione che gli intellettuali dovessero impegnarsi in politica, soprattutto in un contesto storico come quello degli anni ’30 e ’40 del secolo scorso. Mario Alicata, partigiano e antifascista, fu tra gli esponenti più attivi dell’organizzazione comunista romana e nei mesi di occupazione nazista curò l’edizione clandestina del giornale del suo partito. Dopo la Liberazione, entrato nel comitato centrale del Pci, diresse dapprima “La voce di Napoli” e poi, il 23 gennaio 1946, venne nominato condirettore de “L’Unità”, al fianco di Velio Spano, quotidiano di cui assumerà la totale direzione dell’edizione nazionale nel 1964. Fu anche condirettore de “La Voce del Mezzogiorno” e fondatore della pubblicazione “Cronache meridionali”: dopo la guerra divenne segretario del Pci campano e fu ininterrottamente eletto deputato, fino alla sua morte (1966).

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