Il derby della Madonnina deciso da Achilli e Penzo

Domenica 10 febbraio 1946 va in scena il 17° turno di campionato, con la capolista Inter che fa sua la stracittadina contro il Milan. Nello stesso giorno, a Lecco, in 10mila si accalcano per l'incontro con l'arcivescovo di Milano
Il derby della Madonnina deciso da Achilli e Penzo© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

Domenica 10 febbraio 1946, il campionato di Serie A vive il 17° turno del primo torneo organizzato nel dopoguerra. Una tornata decisamente favorevole alla capolista Inter, che centra il successo nel derby e vede il Torino inseguitore incespicare a Venezia. La stracittadina, vinta per 2-0 ai danni del Milan, viene decisa dalle marcature di Achilli e Penzo. Mentre ai granata, in rete con il solo Loik, in laguna sono fatali le reti di Aliberti su rigore e di Pernigo: i futuri campioni d'Italia, infatti, scivolano per 2-1. Nelle altre partite, solido successo della Juventus ai danni dell'Atalanta: il 2-0 finale porta la firma di Piola e Borel. E continua la scalata della classifica da parte del Brescia, vittorioso in casa con analogo punteggio sulla Doria.

In 10mila a Lecco per l'incontro con l'arcivescovo di Milano

Una celebrazione per il ritorno della pace e della libertà dopo cinque tremendi anni di guerra: nel pomeriggio di domenica 10 febbraio 1946 furono 10mila gli abitanti della città di Lecco presenti presso la basilica di San Nicolò per l’incontro con l’arcivescovo di Milano Ildefonso Schuster (proclamato Beato nel 1996 da Papa Giovanni Paolo II). La basilica non poteva accogliere tutti, così attraverso un impianto di amplificazione microfonica fu possibile per i più seguire la cerimonia dal sagrato, da piazza Cermenati e dal tratto alto di via Mascari: il cardinale tenne una delle sue memorabili omelie del dopoguerra evidenziando, dopo un esame del recente passato, che “non basta incoronare la Madonna con diadema prezioso, il diadema migliore è quello del quotidiano impegno di vita cristiana”. In un successivo incontro riservato con il clero, sottolineò ancora come “La Chiesa, attraverso le parrocchie, era chiamata ad un nuovo adeguato ruolo di presenza e di testimonianza, di catechesi e di vita operativa, di fronte al dilagare di dottrine assolutamente negative nei luoghi di lavoro, nell’attività civica, nello sconsiderato uso del tempo libero”.

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