Tra Torino e Juventus, l'Inter è la terza incomoda

Il pareggio a reti bianche contro i bianconeri induce il direttore Casalbore ad esaltare i nerazzurri su Tuttospor del 18 febbraio 1946. Nello stesso giorno, viene convocato il primo concistoro del dopoguerra
Tra Torino e Juventus, l'Inter è la terza incomoda

Nella sfida tra Torino e Juventus, che si sarebbero contese fino all'ultimo il campionato 1945/1946, c'è una pretendente in più. È l'Inter la terza incomoda: capolista in classifica fin dalle prime giornate della stagione ed esaltata dal direttore Renato Casalbore, dopo il pareggio a reti inviolate contro i bianconeri, su Tuttosport del 18 febbraio 1946. «Brava Inter. Ora ti abbiamo vista. E con noi, la più gran folla c'è quest'anno si è riversata nello stadio torinese. Sciolgo ogni mia riserva sul valore della squadra milanese, e capisco perché a Milano le vogliano tanto bene. È una forte compagine che ha maturato il suo rendimento gradualmente e ha raggiunto ora un grado di efficienza ammirevole. Grande soddisfazione per i nerazzurri la dimostrazione... con esempio fattaci ieri nella partita alla quale le avevamo dato appuntamento. È stata una dimostrazione chiara, netta e sarebbe cavilloso e antisportivo non prenderne atto».

Convocato il primo concistoro del dopoguerra

Il 18 febbraio 1946 Papa Pio XII convocò il primo concistoro del dopoguerra, a distanza di quasi dieci anni dall’ultimo (1937): in quell’occasione furono nominati 33 nuovi cardinali, alla luce della necessità di aumentare il numero dei membri del Sacro Collegio. Questo fu il primo dei due concistori ordinari pubblici per la creazione di nuovi cardinali presieduti da Papa Pio XII (il secondo fu convocato il 12 gennaio 1953): in totale furono nominati 56 cardinali provenienti da 25 nazioni, di cui due sarebbero poi stati proclamati beati, Clemens August von Galen e Alojzije Stepinac, e uno santo, Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII. In questa secondo concistoro il Papa avrebbe fatto cardinale anche il patriarca di Venezia Carlo Agostini che, però, morì pochi giorni prima del concistoro: al suo posto, alla sede di Venezia, elesse proprio Roncalli, che sarebbe diventato il suo immediato successore.

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