Tra Juventus e Genoa il testa-coda che non ti aspetti

Su Tuttosport del 25 febbraio 1946 trova ampio risalto la prima sconfitta in campionato dei bianconeri ad opera dei rossoblù, ultimi in classifica. Lo stesso giorno, Pietro Nenni affida al suo diario personale importanti riflessioni sulla scena politica
Tra Juventus e Genoa il testa-coda che non ti aspetti

“Cose che possono accadere”: titola così Tuttosport, la mattina del 25 febbraio 1946, all'indomani della prima sconfitta in tutto il campionato della Juventus, arrivata per mano di un Genoa ultimo in classifica. «Cercherò di inquadrare la partita nei suoi giusti termini, facendo una breve descrizione dell'ambiente e del particolare momento in cui essa si è svolta – il commento dell'inviato Augusto Rangone –. Da sette domeniche il Genoa non riusciva a segnare una rete, mentre da diciassette domeniche la Juventus non perdeva. Per il Genoa, ultimo in classifica, non era soltanto una questione di puntiglio battere... l'imbattuta. Giocatori, pubblico, tutto incandescente sul campo, ambiente quindi eccezionale. Ed anche il terreno, un terreno duro come il marmo, ed il pallone, che nel secondo tempo venne cambiato, tutto concorreva a creare una psicologia speciale di questa partita che qui a Genova era diventata una questione vitale».

Le riflessioni di Pietro Nenni sul diario personale

Aveva appena concluso un viaggio elettorale in Emilia. Il 25 febbraio 1946 Pietro Nenni, capo politico del Partito Socialista di Unità Popolare, mentre rientrava a Roma in aereo prese il suo diario e scrisse queste parole: “Mi rintrona nelle orecchie il grido lanciato a perdifiato da decine e decine di migliaia di cittadini: tieni duro! So che questo vuol dire molte cose, anche quelle che non possiamo fare. Ma vuol dire in particolare tieni duro per la Costituente. Tornando a Roma ho maturato dentro di me una decisione sulla quale andavo riflettendo da alcuni giorni: mi pare chiaro che se prolunghiamo la polemica sui poteri della Costituente e sul referendum avremo una crisi ministeriale, un sussulto della piazza contro le nostre lentezze e diatribe, qua e là delle provocazioni fasciste e monarchiche, l’intervento degli alleati. Il rischio è grosso. Vale la pena di correrlo su delle questioni che sono più di forma che di sostanza? I poteri della Costituente saranno quelli che essa stessa si darà a seconda delle forze in essa predominanti. Il referendum istituzionale è per la Corte un sostitutivo dei plebisciti, ma può anche divenire un’altra cosa, se contestuale alle elezioni per la Costituente”. Una volta atterrato, quello stesso giorno, Nenni presentò la proposta di abbinare le elezioni per la Costituente a quelle per il referendum istituzionale. Proposta accettata come dimostreranno le elezioni del 2 e 3 giugno.

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