Celina Seghi protagonista indiscussa ai Campionati Italiani di sci alpino

La sciatrice toscana, sulle nevi dell'Abetone che ospitano la manifestazione fino al 1° marzo 1946, conquista tutti i titoli in palio: discesa, slalom e combinata. Nello stesso giorno, il Comune dell'Apuania torna all’antica denominazione di Massa-Carrara
Celina Seghi protagonista indiscussa ai Campionati Italiani di sci alpino© ANSA

Le nevi toscane dell'Abetone hanno visto concludersi, nella giornata del 1° marzo 1946, i Campionati Italiani femminili di sci alpino. Un'edizione contrassegnata dal monologo di Celina Seghi che, sulle piste di casa, ha conquistato tutti i titoli in palio: quello in discesa libera, quello nello slalom speciale e quello in combinata. Nata proprio all'Albetone nel 1920, d'altronde, Seghi in carriera vanta – oltre ad una medaglia di bronzo in slalom ai Mondiali di Aspen 1950 – il record assoluto di titoli tricolore: la sciatrice, tra il 1937 e il 1954, ha infatti centrato 37 podi agli Italiani, di cui 25 primi posti. Nella stessa stagione, al maschile, affermazione per Alberto Marcellin in discesa e per Zeno Colò tanto nello slalom quanto nella combinata.

L'Apuania torna all’antica denominazione di Massa-Carrara

“I Comuni di Massa, Carrara e Montignoso, riuniti in un solo Comune denominato Apuania con regio decreto del 16 dicembre 1938, n. 1860, sono ricostituiti con la circoscrizione preesistente”: è quanto stabilisce il decreto legislativo luogotenenziale firmato dal presidente del Consiglio Alcide De Gasperi il 1° marzo 1946 che prevede, inoltre, che “la provincia di Apuania riprenderà l’antica denominazione di Massa-Carrara e avrà il suo capoluogo del Comune di Massa”. Al prefetto della provincia di Massa-Carrara viene affidato il compito di provvedere al regolamento dei rapporti patrimoniali e finanziari fra i tre Comuni e anche alla ricostituzione dei rispettivi organici, all’interno dei quali “il numero dei posti e i gradi relativi non potranno essere superiori rispetto a quelli presenti anteriormente alla loro fusione”. Allo stesso modo, al personale già in servizio presso l’unico Comune di Apuania “non potranno essere attribuiti posizione gerarchica e trattamento economico superiori a quelli goduti all’atto dell’inquadramento medesimo”.

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