Culp, il Super Bowl e la Hall of Fame

Il difensive tackle, nato a Yuma il 10 marzo 1946, viene scelto nel secondo giro del draft 1968 ed è protagonista del trionfo con i Kansas City. Nello stesso giorno, le elezioni amministrative segnano la prima volta delle donne italiane al voto
Culp, il Super Bowl e la Hall of Fame© EPA

Vincitore del Super Bowl IV, Curley Culp ha lasciato il segno nel mondo del football americano al punto da essere stato inserito nel 2013 nella Pro Football Hall of Fame. Nato a Yuma il 10 marzo 1946, il difensive tackle viene scelto nel corso del secondo giro del draft NFL del 1968 dai Denver Broncos, salvo trasferirsi subito a Kansas City alla ricerca di una squadra in grado di valorizzare il suo talento. E proprio le sue giocate si sono rivelate fondamentali per la conquista del Super Bowl IV. Culp guida la linea difensiva dei Chiefs nella miglior epoca della storia della franchigia e viene convocato per l'All Star Game della AFL nel 1969 e per il Pro Bowl del 1971. Passa quindi a Houston, dove nel 1975 vive la sua miglior stagione mettendo a segno 11,5 sack, una cifra mai raggiunta da un defensive tackle. A metà del 1980, infine, viene svincolato e passa a Detroit, dove disputa un'ultima stagione prima di ritirarsi dopo 14 anni tra i professionisti.

La prima volta delle donne italiane alle urne

Non il referendum per la scelta tra monarchia e repubblica del 2 giugno 1946. La prima volta delle donne italiane al voto, in realtà, è avvenuta qualche mese prima e precisamente il 10 marzo 1946, giorno delle elezioni amministrative che avrebbero portato ai primi sindaci democraticamente eletti (in 436 comuni d’Italia) dopo il ventennio fascista. L’estensione del voto alle donne era infatti stata prevista con un decreto legislativo del febbraio 1945 che, però, non prevedeva anche la possibilità per le donne di essere elette. Un vuoto normativo colmato da un apposito decreto emanato proprio in data 10 marzo in cui, all’articolo 7, veniva stabilita l’eleggibilità anche delle donne. I dati riportano che a entrare negli oltre settemila consigli comunali eletti in quella tornata elettorale amministrativa furono circa 2.000 donne.

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