E all'improvviso la Sanremo esclama: «Buongiorno, ciclismo!»

Su Tuttosport del 16 marzo 1946 apio risalto è dedicato all'imminente Classicissima, come di consueto chiamata ad inaugurare la stagione del pedale. Nello stesso giorno, re Umberto di Savoia firma il decreto che sancisce il referendum per scegliere tra Repubblica e Monarchia
E all'improvviso la Sanremo esclama: «Buongiorno, ciclismo!»

"Buon giorno, ciclismo! La corsa più bella del mondo rompe il letargo invernale dei campioni del pedale": apre così Tuttosport del 16 marzo 1946, in omaggio all'imminente Milano-Sanremo. La presentazione della gara è affidata alla penna di Carlin, al secolo Carlo Bergoglio: «“Buongiorno, ciclismo!”, potrebbe dire la Sanremo quando giunge la sua ora. Viene con la primavera la nostra corsa, rompe il letargo dei campioni, li lancia di colpo nel vortice di una delle gare più affascinanti. Gara unica nel suo genere. Il suo percorso, che s'inizia nella bruma della pianura lombarda, affronta una severa salita, il Turchino, giusto a metà percorso (e, sovente, vi trova la neve), piomba lungo una tortuosa discesa di ben 18 chilometri fino a Voltri, supera dislivelli sensibili prima di Savona e, infine, costeggiando il mare, nel finale, trova lo spauracchio, il Capo Berta, autentica forca caudina per i meno preparati».

La firma di Re Umberto di Savoia sul referendum tra Repubblica e Monarchia

“Contemporaneamente alle elezioni per l'Assemblea Costituente il popolo sarà chiamato a decidere mediante referendum sulla forma istituzionale dello Stato (Repubblica o Monarchia)”: si apre così il decreto legislativo luogotenenziale firmato a Roma da re Umberto di Savoia il 16 marzo 1946 con il quale viene annunciato il quesito referendario che nell’estate avrebbe segnato la vittoria della Repubblica (12.717.923 voti) sulla Monarchia (10.719.284 voti), risultato proclamato dalla Corte di Cassazione il 10 giugno di quello stesso anno. In seguito all’esito, Umberto II lascerà volontariamente il Paese il 13 giugno diretto a Cascais, nel sud del Portogallo, senza nemmeno attendere la definizione dei risultati e la pronuncia dei ricorsi, tutti respinti dalla stessa Cassazione. Il 18 giugno la Corte integrerà i dati delle sezioni mancanti dando così ai risultati il crisma della definitività.

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