La prima partita nella storia dell'América

Fondato a gennaio tra le quattro mura di una stanza dell'Hotel Sao Paulo, il club brasiliano il 17 marzo 1946 è sceso in campo per la prima volta. Nello stesso giorno, a Cheremule, viene eletto Chighine, il sindaco della ricostruzione
La prima partita nella storia dell'América© lapresse

L'América Futebol Clube, conosciuto più semplicemente come América, è nato una sera di gennaio del 1946 tra le quattro mura di una stanza dell'Hotel Sao Paulo, nella città di Sao José do Rio Preto, nello stato di San Paolo, dove il club brasiliano ha sempre avuto sede. Presenti quel giorno Antonio Tavares Pereira Lima, Vitor Buongermino, ben 53 figure dello sport locale e gli editori di due giornali locali ("A Folha de Rio Preto" e "A Notícia"), che fondarono una squadra con l'intento dichiarato di rivaleggiare contro l'unica formazione esistente in città all'epoca, il Bancários. E così, già il 17 marzo 1946, l'América scese in campo per la sua prima partita: un successo per 3-1 ai danni della Ferroviária di Araraquara, con il primo gol della storia del club messo a segno da Quirino. Il club, in seguito, avrebbe vinto il suo primo titolo (il Campeonato Paulista Série A2) nel 1957, partecipando nel 1978 per la prima volta al Campeonato Brasileiro Série A, concluso al 38º posto.

Chighine, il sindaco della ricostruzione di Cheremule

Rimarrà per sempre “il sindaco della ricostruzione”. Eletto il 17 marzo 1946 con una votazione quasi plebiscitaria in occasione delle prime libere elezioni del dopoguerra, Antonio Chighine è diventato un uomo simbolo della storia di Cheremule, comune della provincia di Sassari. Un “saggio ed equilibrato vegliardo che negli anni successivi il suo mandato amava ricordare, con un pizzico di commozione e tanto giusto orgoglio, un’amministrazione difficile, gestita con assoluta imparzialità e grande capacità per cinque anni”: il suo operato è stato sempre caratterizzato da tanto buon senso, da una preparazione da autodidatta e dall’esperienza derivata da una vita trascorsa nel duro lavoro dei campi dell’azienda di famiglia prima e come militare poi, inizialmente a servizio dello Stato e successivamente come volontario in un contingente di truppe impegnate in operazioni belliche a supporto delle forze armate spagnole. È scomparso nel 2015, all’età di 103 anni: in occasione del suo 100esimo compleanno aveva ricevuto dal sindaco in carica una targa ricordo con lo stemma del paese ricambiando con la copia di una spada nuragica, carica di simboli e auguri.

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