«Primo Fausto Coppi, in attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo»

La frase del radiocronista Nicolò Carosio celebra, il 19 marzo 1946, lo straordinario assolo del Campionissimo alla Milano-Sanremo, vinta con 14' sul primo inseguitore. Nello stesso giorno, viene presentata al pubblico la prima Vespa della storia
«Primo Fausto Coppi, in attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo»© LAPRESSE

La Milano-Sanremo del 1946, primo appuntamento di rilievo assoluto per il ciclismo nel dopoguerra, segna una delle pagine più incredibili nella carriera di Fausto Coppi. Celebrata, proprio come in occasione della famosa tappa Cuneo-Pineolo di tre anni più tardi al Giro d'Italia, da una frase di Nicolò Carosio rimasta negli annali. Sul traguardo di Sanremo, infatti, il radiocronista scandirà: «Primo Fausto Coppi, in attesa di altri concorrenti trasmettiamo musica da ballo». Un'affermazione, quella del 19 marzo 1946, che rende al meglio l'idea del dominio del Campionissimo, in fuga dai primi chilometri e quindi impegnato in uno spettacolare assolo fin dalle rampe del Turchino. Coppi coprirà in solitaria oltre 100 chilometri e taglierà il traguardo con 14' di vantaggio sul primo inseguitore, il francese Lucienne Teisseire. Scrivendo così una pagina indelebile della sua straordinaria carriera, dopo 293 km di corsa coperti in poco meno di 8 ore complessive, mentre il rivale di tante battaglie, Gino Bartali, avrebbe concluso soltanto al quarto posto con 18'30" di ritardo.

Tolto il velo sulla prima Vespa della storia

Sembra che l’origine del suo nome derivi da un’esclamazione dell’inventore Enrico Piaggio che, guardando il modello disegnato da Corradino D’Ascanio, esclamò “Sembra una vespa!”: in effetti presentava delle forme simili a quelle dell’insetto, con una parte centrale ampia per il guidatore e poi una parte più stretta, e anche il suono del motore sin da subito richiamava il ronzio dell’insetto aculeato. Il modello della Vespa fu presentato per la prima volta in assoluto al pubblico il 19 marzo 1946: risultato della mente brillante dello stesso Piaggio, che voleva creare un veicolo a due ruote a basso costo e che potesse essere usato da tutti. In questi suoi primi 75 anni di storia, la Vespa non è mai stata solo un mezzo di trasporto, ma è diventata un vero e proprio simbolo di costume e società e un’icona di stile, che l’ha resa anche protagonista di molte pellicole cinematografiche negli anni della “Dolce Vita”: indimenticabile la scena di “Vacanze Romane” che vede protagonisti Audrey Hepburn e Gregory Peck proprio in sella alla Vespa Piaggio.

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