Cus Pisa, 75 anni dalla parte dello sport

Il 22 marzo 1946 viene costituita la realtà toscana, che avrebbe prodotto giocatori per la Nazionale di rugby e vissuto la massima divisione nel volley e nell'hockey su prato. Nello stesso giorno scompare Von Galen, il "leone di Munster" che sfidò il regime nazista
Cus Pisa, 75 anni dalla parte dello sport© /Ag. Aldo Liverani

Il 22 marzo 1946 viene ufficialmente costituito il CUS Pisa, realtà che assume fin da subito i colori giallo-azzurro e che oggi ha sede in via Chiarugi. Dove si trovano la maggior parte degli impianti sportivi gestiti dal sodalizio toscano e dove si svolge in prevalenza l'attività del club multidisciplinare. Spiccano, in particolare, la sezione dedicata all'atletica leggera, presso il Cino Cini di Pisa, e quella riservata al volley, che sbarcò anche in Serie A nei primi anni Settanta. Massima divisione anche per le formazioni di hockey su prato, tanto al femminile quanto al maschile dopo la promozione in A1 del 2015/16, mentre dalle fila della squadra di rugby sono passati elementi del calibro di Gaetaniello, Fabrizio e Fabio, che in più occasioni avrebbero poi vestito la maglia della Nazionale. La storia nel calcio a 5 è decisamente più recente, iniziata nel 2010 dopo aver rilevato il titolo del Vicarello C5, ben più radicata quella nel canottaggio, con lo stesso CUS Pisa che, in seguito alla pausa forzata nel ventennio fascista, dal 1948 organizza la storica Regata Pisa-Pavia tra le università, appunto, di Pisa e di Pavia.

Il "leone di Munster" che sfidò il regime nazista

“Il leone di Munster”: questo l’appellativo che Clemens August Joseph Pius Emanuel Antonius Von Galen aveva meritato per la sua lotta contro il regime di Hitler. Nato a Dinklage nel 1878, undicesimo di tredici figli, durante il suo ministero pastorale sfidò a viso aperto le violazioni dei diritti umani, i crimini e ogni barbarie del nazismo: nelle sue famose prediche smascherò e denunciò con forza e coraggio il progetto per l’eliminazione delle cosiddette “vite senza valore”. Nonostante le difficoltà, Von Galen non perse mai il suo coraggio: fu condannato a morte come oppositore del regime, ma Hitler rinviò l’esecuzione alla fine della guerra eliminando, però, i suoi presbiteri. Al termine del conflitto, in realtà, fu nominato Cardinale e gli Alleati volevano anche che assumesse la guida civile della città di Munster, di cui era vescovo: morì 30 giorni dopo il concistoro, il 22 marzo 1946. Papa Giovanni Paolo XX lo ha dichiarato venerabile il 20 dicembre 2003, mentre il 9 ottobre di due anni dopo è stato beatificato da Papa Benedetto XVI.

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