La Milano-Sanremo diventa la... corsa delle svolte!

Su Tuttosport del 23 marzo 1946 ampio risalto viene dedicato alla corsa d'apertura della stagione del ciclismo. Nello stesso giorno, a Roma, viene arrestata come "criminale pericoloso" la 14enne Rosa Lucia Colotto
La Milano-Sanremo diventa la... corsa delle svolte!

La prima pagina di Tuttosport del 23 marzo 1946, come diverse altre in quel periodo dell'anno, è dedicata alla Milano-Sanremo. E all'appellativo della corsa, in particolare. «Sempre affascinante è la Sanremo, ma come definirla? – si domanda Carlo Bergoglio nel suo lungo articolo dedicato alla gara ciclistica –. La si è chiamata “Corsa del Sole”, ma è un plagio della definizione data dai francesi alla Parigi-Nizza, sorta tanti anni dopo. La si è chiamata “Corsa della Primavera”, ma questo appellativo non è sempre appropriato perché se è vero che l'inaugurazione ufficiale della primavera avviene due giorni dopo, talora si hanno, in quei giorni, tempacci sì invernali da rendere ironica quella definizione. La si è chiamata “La Classicissima”, ma è un termine tecnico che può prendere aspetto sarcastico quando la corsa non risulti degnamente disputata e la vinca una briscoletta anziché un asso. La chiamerei, per mio conto, la “Corsa delle Svolte”, non tanto perché faccia ogni anno da svolta nella nuova stagione, quanto perché la Sanremo è veramente tutta in curva, una curva sola da Ovada all'arrivo, cioè per 170 chilometri».

La 14enne Rosa Lucia Colotto viene arrestata a Roma

Il 23 marzo 1946 la città di Roma si sveglia con la notizia dell’arresto di Rosa Lucia Colotto, quattordicenne che pochi giorni prima aveva tentato di avvelenare la propria madre: la giovane fanciulla, che venne qualificata come “criminale pericoloso”, sin dalla più tenera età aveva dato inconfondibili segni di degenerazione, compiacendosi per le brutali uccisioni che riservava a gatti e galline. Questa volta, però, la vittima avrebbe dovuto essere la mamma: essendo quest’ultima fuori casa, la Colotto prima si era appropriata di vari oggetti preziosi e poi aveva avvelenato tutte le vivande esistenti in cucina, con il chiaro intento di uccidere. Per fortuna, mentre si stava allontanando con la refurtiva per raggiungere un giovane ventenne con cui da poco aveva iniziato un discutibile rapporto d’amore, colpita probabilmente da improvviso rimorso, la Colotto si era fermata presso la vicina parrocchia e aveva confessato il malfatto al parroco. Solo il tempestivo intervento dello stesso sacerdote riuscì a salvare la mamma da morte certa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...