Coach Iba e Kurland trascinano Oklahoma al titolo NCAA

Il 26 marzo 1946 va in scena la finale del massimo livello del basket collegiale americano, a margine di un tabellone tennistico ad otto squadre soltanto. Nello stesso giorno, in Abruzzo, l'esplosione di una mina anticarro causa la tragedia di Bisegna
Coach Iba e Kurland trascinano Oklahoma al titolo NCAA© USA Today Sports

La sera del 26 marzo 1946, negli Stati Uniti, è stato assegnato il prestigioso titolo NCAA. Un traguardo cui oggi ambiscono, ogni anno, oltre 300 squadre, raggruppate in 32 conference nel corso della stagione regolare. Il massimo livello del basket collegiale, allora, aveva invece messo in palio il nome sull'albo d'oro attraverso un tabellone tennistico ad eliminazione diretta composto da appena otto squadre, che si sfidarono tra il 21 ed il 26 marzo appunto per la conquista dell'ottavo titolo della storia NCAA, iniziata nel 1939. Nel 1946 il successo andò agli Aggies dell'Oklahoma A&M College, che trionfarono per il secondo anno consecutivo. A portare al trionfo i suoi ragazzi fu coach Henry Iba, che avrebbe poi guidato gli Stati Uniti all'oro olimpico a Tokyo 1964 e Città del Messico 1968, mente Most Outstanding Player venne confermato Bob Kurland, a sua volta sul gradino più alto del podio a cinque cerchi con la Nazionale americana a Londra 1948 e Helsinki 1952.

L'esplosione di una mina anticarro causa la tragedia di Bisegna

La data del 26 marzo 1946 segna la pagina più drammatica nella storia di Bisegna, piccolo Comune abruzzese in provincia dell'Aquila. Nel corso dei lavori di ricostruzione del ponte del paese, fatto saltare per aria dai tedeschi durante la ritirata dell'anno precedente, persero infatti la vita sette giovani tornati da poco dalla guerra, a causa dell'esplosione di un grosso ordigno bellico disseminato come tanti altri dalle truppe nemiche durante l'abbandono dei territori che avevano a lungo occupato. Quella mattina, secondo le ricostruzioni dell'epoca, i lavoratori avevano appoggiato una barella carica di pietre su un grosso masso, con l’intento di riposarsi un attimo durante il trasporto. Sotto quel macigno, però, era stata posizionata una mina anticarro, che esplodendo causò un'enorme voragine tutto intorno. Il boato squarciò la quiete della vallata e fece accorrere sul posto quasi tutti gli abitanti del posto, che non poterono che constatare la morte dei sette ragazzi ed il ferimento di numerosi loro colleghi.

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