«Il Gran Premio Cinquantenario Frejus, ossia la classica Milano-Torino, si sta avviando verso un sicuro successo. Alle iscrizioni di diversi elementi e della forte squadra della Benotto, capeggiata da Ortelli, Maggini, Conte e Ronconi, si sono aggiunte quelle, importantissime, di Bini, Marangoni e dei due giovani fratelli Zanazzi. Questi quattro corridori sono della Legnano, e nemmeno è da escludere che anche gli altri due componenti della squadra verde-oliva, ovvero Bartali e Ricci, si decidano ad allinearsi nella classica prova. Anche i sei corridori della Bianchi – Canavesi, Destefanis, Barisone, Serse Coppi, Pugnaloni e Simoni – saranno alla partenza. Il quadro dei concorrenti, dunque, si va completando, mentre i francesi sono ancora indecisi. Resta Coppi. Il brillante vincitore della Sanremo avrebbe dovuto recarsi, proprio domenica, a correre a Parigi, senonché, a causa di una caduta lamentata tre giorni fa durante il Circuito di Parma tale viaggio non avrà luogo. Che farà, dunque, il nostro Coppi? Starà a casa, tutto tranquillo, o vorrà venire a “vedere”, in un modo o nell'altro, la Milano-Torino?
A Gorizia la manifestazione dell'orgoglio italiano
Quel giorno in cui la città di Gorizia esplose di tricolore: uomini e donne con coccarde rosse, bianche e verdi inondarono le vie e le piazze della città ed esposero sui balconi delle proprie case la bandiera italiana. Il 27 marzo 1946 i cittadini scelsero questa manifestazione per affermare l’identità italiana di Gorizia davanti alla Commissione interalleata giunta in città per definire i confini tra Italia e Jugoslavia. La notizia dell’arrivo delle autorità militari alleate si era sparsa velocemente e in pochissimo tempo una grande folla composta da persone di ogni età e classe sociale si era ritrovata presso il Parco della Rimembranza da dove partì il corteo lungo oltre un chilometro: «I delegati della commissione poterono così vedere tutti i ventimila goriziani che scandivano “Italia” e cantavano l’inno di Mameli, agitando con entusiasmo e commozione bandiere tricolori che per mesi avevano dovuto nascondere, e compresero la volontà del popolo goriziano», riportano le cronache del tempo.