Sulla prima pagina di Tuttosport del 30 marzo 1946, l'apertura è dedicata ad un accorato dipinto del ciclismo piemontese a firma "Carlin", al secolo Carlo Bergoglio. «Da qualche settimana anche il mondo ciclistico piemontese ha lasciato sugli attaccapanni le sue sciarpe e i suoi pastrani corti; ha buttato nelle cassapanche i suoi guantoni, i suoi paramani in pelle di coniglio: ora si sente in piena primavera. Come arriva la primavera? Anche per il ciclista arriva così: che per mesi ha camminato guardando a terra, e un mattino si trova a guardare in alto. Fu in autunno e nell'inverno che si ebbero i primi segni della rinascita, la sensazione precisa che il ciclismo piemontese era risorto, rimorchiatore e non rimorchiato. E in quest'atmosfera si giunse alla Sanremo e fu un piemontese a stravincerla: Coppi. E ora, a dodici giorni da quell'appuntamento, propone la Milano-Torino, tradizionale corsa che fu già vinta dai grandi campioni piemontesi, da Gerbi a Girardengo».
Dori Ghezzi, da "Casatchok" all'amore per De Andrè
Cantante di successo nonché moglie di Fabrizio De André, Dori Ghezzi occupa un posto di prestigio sulla scena italiana fin dagli anni Sessanta. Ovvero dalle prime affermazioni musicali, a partire da brani come “Casatchok”, cui è seguita la prolifica collaborazione con l'americano Wess, con il quale ha formato per diversi anni un duo vocale di grande fama. Nata a Lentate sul Seveso, in Lombardia, il 30 marzo 1946, la cantante ha rappresentato anche l'Italia all'Eurovision Song Contest del 1975 ottenendo un terzo posto nella classifica finale, medesimo piazzamento collezionato al Festival di Sanremo del 1983 con “Margherita non lo sa”. Legata sentimentalmente a De André fin dagli anni Settanta, si è sposata con il cantautore nel 1989 dopo aver vissuto insieme anche la disavventura del rapimento da parte dell'Anonima sequestri nel 1979. Ha infine dovuto abbandonare la carriera discografica nel 1990, a causa di un problema alle corde vocali.