Sport e politica, un binomio dibattuto anche al congresso socialista del '46

Su Tuttosport del 6 aprile 1946 viene applaudita la figura dell'avvocato Onesti, reggente del Coni, per il suo impegno in favore dello sport italiano. Nello stesso giorno, si conclude la cruda testimonianza raccontata nel volume "La lunga guerra del soldato Remo"
Sport e politica, un binomio dibattuto anche al congresso socialista del '46

Quello tra sport e politica è un rapporto che, negli anni, ha vissuto fasi alterne e non sempre idilliache. Non certo da oggi, in un 2021 in cui i conflitti - che hanno visto al centro dell'attenzione il Coni e Sport e Salute - hanno messo a serio rischio il ruolo dell'Italia in vista delle prossime Olimpiadi e soprattutto dei Giochi di Milano-Cortina 2026. Di sport e politica, infatti, se ne parlava già su Tuttosport del 6 aprile 1946. «Il congresso socialista che avrà luogo a Firenze si occuperà anche di sport: evviva! Se ne occuperà quando verrà messa in discussione la mozione presentata dall'avv. Giulio Onesti, attuale reggente del Coni, con la quale l'attenzione del Congresso è attratta verso i problemi che travagliano lo sport italiano: da quello fiscale a quello finanziario, da quello disciplinare a quello organizzativo. È la prima voce “politica” che si leva a favore dello sport italiano che deve soltanto alla sua vitalità il resistente ordinamento attuale. Auguriamoci che sia ascoltata e capita non soltanto a Firenze, ma anche a Roma. Bravo Onesti!».

Una cruda testimonianza in "La lunga guerra del soldato Remo"

Una testimonianza reale e diretta di ciò che ha vissuto un giovane soldato nella sua lunghissima odissea fatta di traversie, angosce, speranze, sofferenza e prigionia. Una voce che racconta la Seconda Guerra Mondiale “dall’interno” per condividere le drammatiche scelte che il giovane soldato italiano, così come migliaia di connazionali, ha dovuto compiere per poter continuare a vivere. Il tutto, raccontato all’interno del volume “La lunga guerra del soldato Remo (8 gennaio 1941-6 aprile 1946)” edito da Edizioni Biblioteca dell’Immagine: il protagonista parte da Trieste nel gennaio 1941 per raggiungere Milano ed entrare a far parte del Battaglione reclute del 7° fanteria, Divisione Cuneo. Poi Bari e le Isole Cicladi, fino all’8 settembre 1943, quando viene aggregato, ad Atene, al 18° Reggimento SS Gebirgsjager Polizei, i cacciatori di montagna della Polizia di cui condivise (anche) la terribile sorte: la disastrosa ritirata dalla Grecia (1944) attraverso la Jugoslavia si concluse infatti con la prigionia nei campi di Tito. Solo nel 1946, a guerra ampiamente terminata, il soldato Remo riuscì a cominciare il viaggio di ritorno che terminò soltanto il 6 aprile 1946, giorno del suo ritorno a casa.

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