La grande pazzia del Giro d'Italia nel 1946

A tenere banco, su Tuttosport del 15 giugno 1946, è la marcia d'avvicinamento alla prima corsa rosa del dopoguerra. Nello stesso giorno, sul settimanale "Tempo", viene pubblicata la fotografia simbolo della nascita della Repubblica
La grande pazzia del Giro d'Italia nel 1946

A tenere banco, su Tuttosport del 15 giugno 1946, è la marcia d'avvicinamento al primo Giro d'Italia del dopoguerra. «Quando questo Giro d'Italia fu annunziato, tutti rimanemmo sbalorditi: parve, e pare ancora a molti, una pazzia - si legge in prima pagina -. Parve una pazzia, in un momento in cui l'Italia era a terra, prenderla... in Giro con una mastodontica corsa di tre settimane, venti tappe, la quadruplice traversata degli Appennini e il dessert finale delle Dolomiti. Parve un'allegria fuori posto, uno spreco vistoso, uno sforzo da nessuno richiesto e da nessuno sopportabile. La Francia, che ha ben altre risorse, aveva annunziato un Tour in poche tappe, senza Alpi né Pirenei, un giudizioso giretto da convalescente. Noi eravamo senza case, senza strade, senza ponti, senza pane, senza benzina, senza gomme, senza telefoni, senza carta e senza pace. Andiamo dunque, ora, a vedere questo miracolo, andiamo dunque a constatare tutti i nostri errori di valutazione, andiamo a faticare e soffrire sonno, sobbalzi, raucedine per cercare di far sapere ogni sera dove e come sarà arrivato. Facciamo dunque il tifo per la buona riuscita del Giro d'Italia: che Dio ce la mandi buona!»

La fotografia simbolo della nascita della Repubblica

Si chiama Anna Iberti ed è la protagonista, a lungo misteriosa, di una delle fotografie più iconiche della storia d'Italia. Quella pubblicata, il 15 giugno 1946, sulla copertina del settimanale Tempo, raffigurante il volto di una ragazza sorridente che sbuca dalla pagina de Il Corriere della Sera nel giorno della proclamazione della Repubblica. La foto, opera di Federico Patellani che per l'occasione rivelò di aver fatto scattare 41 volte la sua Leica, è stata ed è tuttora utilizzata per illustrare articoli e libri, mostre e manifestazioni politiche: il sorriso di quella giovane ragazza, infatti, rappresenta il simbolo della gioventù e della speranza di un Paese desideroso di guardare avanti dopo le atrocità del fascismo e della guerra.

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