Su Tuttosport del 27 giugno 1946, il successo del gregario Baito innesca una riflessione sulle dinamiche in corso al Giro d'Italia. «Oggi è stata la beneficiata dei minori: ha vinto finalmente uno dei gruppi, hanno brillato i più umili gregari delle squadre. E gli assi? Gli assi sono arrivati quasi un quarto d'ora dopo, continuando a sbirciarsi di sottecchi. Il pubblico credeva avessero sbagliato strada. Infatti, vicino all'arrivo, ci fu un tentativo di sbagliarla da parte di Bartali e Ortelli. Il tentativo fu sventato, i due dovete soltanto rinunciare a entrare in pista per la volata... quella per l'undicesimo posto. Com'è questa storia? È il secondo giorno consecutivo che si ripete: se coloro che scappano non sono in classifica, gli assi li lasciano andare per guardarsi tra loro. Essi corrono per vincere il Giro, gli altri per vincere la tappa. Abbiamo dunque due corse in una, due masse di concorrenti con scopi diversi. Ma gli assi non ci fanno una bella figura. Il pubblico resta deluso: non conosce i minori, vuole i maggiori. E questi arrivano circa un quarto d'ora dopo in accanitissime volate per risultare ultimi».
Il Governo istituisce ufficialmente l'Anas
È l’acronimo di Azienda Nazionale Autonoma delle Strade: con il decreto legislativo n. 38 del 27 giugno 1946 il Governo italiano istituisce l’ANAS, società per azioni che dal 2018 è entrata nel gruppo societario di Ferrovie dello Stato Italiane. Tra le principali competenze a essa attribuite, la gestione di strade e autostrade di proprietà dello Stato, compresa la loro manutenzione ordinaria e straordinaria, e anche la costruzione di nuovi tratti, sia direttamente che in concessione. L’Anas è chiamata anche a garantire i servizi di informazione agli utenti, a partire dagli apparati segnaletici: attualmente gestisce circa 940 km (cui si aggiungono 355 km di raccordi autostradali) della nostra rete autostradale, oltre a circa 25.000 km di strade statali.