Un giallo nella corsa rosa: al Giro d'Italia si ritira Ricci

Su Tuttosport del 30 giugno 1946 trova ampio spazio il racconto della tappa con arrivo a Rovigo, vinta da Oreste Conte e con Fausto Coppi in evidenza. Nello stesso giorno, gli Stati Uniti inaugurano i test nucleari nell'Oceano Pacifico
Un giallo nella corsa rosa: al Giro d'Italia si ritira Ricci

Su Tuttosport del 30 giugno 1946 trova ampio spazio il racconto della tappa del Giro d'Italia con traguardo a Rovigo, vinta da Oreste Conte e con Fausto Coppi in evidenza. Una frazione segnata, però, dal ritiro a sorpresa di Mario Ricci, fino a quel momento secondo in classifica. «Questa tappa si è iniziata con un clamoroso colpo di scena: l'inopinato ritiro del secondo in classifica, Ricci - si legge -. Perché si è ritirato? Ha accusato un improvviso male di reni. Nessuno è nella pelle degli altri e nessuno può escludere il male improvviso che un altro denuncia. Ma vi sono dei particolari che lasciano perplessi in questo caso. Anzitutto questo: di un campione che si sente male e si ritira dopo 60 chilometri di tappa, in discesa, dopo aver fatto una salita come il Muraglione. Ricci ieri mi era apparso in piena efficienza e il dottor Campi, che lo aveva visitato come altre volte, mi aveva confermato di non avergli trovata la minima anormalità. Oggi era sudato e c'era di che su quelle rampe dal fondo orribile, ma nona aveva l'aspetto di un corridore sofferente».

Gli Stati Uniti iniziano i test nucleari nell'Oceano Pacifico

Il 30 giugno 1946 segna l'esecuzione del primo test nucleare da parte degli Stati Uniti nell'Oceano Pacifico. “Pacific Proving Grounds”, nello specifico, era il nome con cui il governo americano identificava una serie di luoghi localizzati al largo, e soprattutto nelle Isole Marshall, deputati allo svolgimento dei suddetti test. Cominciati proprio il 30 giugno con l'esecuzione del test “Able”, il primo dell'operazione definita “Crossroads”, nell'atollo di Bikini. La lunga serie di test si sarebbe conclusa soltanto nel 1962, dopo l'esplosione di 105 ordigni nucleari e non poche polemiche per la potenza di alcuni di essi.

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