Il Giro dItalia tra l'assalto di Begliano e l'accoglienza di Trieste

Su Tuttosport del 2 luglio 1946 a tenere banco sono ancora gli strascichi dell'attentato alla carovana operato da attivisti anti-italiani a pochi chilometri da Pieris. Nello stesso giorno, il Montone conquista un Palio di Siena all'insegna delle polemiche
Il Giro dItalia tra l'assalto di Begliano e l'accoglienza di Trieste

Su Tuttosport del 2 luglio 1946 a tenere banco sono ancora gli strascichi dell'assalto alla carovana operato da attivisti anti-italiani al Giro d'Italia, bloccato due giorni prima a pochi chilometri dall'abitato di Pieris. «Ai corridori qui presenti Trieste ha fatto ben presto dimenticare l'amarezza per il vile attentato di Begliano, ripagandoli con accoglienze e feste che trascendono il puro fatto sportivo – si legge nell'articolo dell'inviato Carlo Bergoglio –. La vita della città è paralizzata a causa dello sciopero generale di protesta proclamato contro il sabotaggio che si ritiene sia stato freddamente premeditato e organizzato non già a Begliano, bensì dove si trova lo stato maggiore della propaganda antitaliana. Ma benché i locali pubblici abbiano tenuto i battenti rigorosamente chiusi, la cittadinanza e le associazioni sportive sono andati a gara nell'offrire agli atleti, agli ufficiali del Giro e ai giornalisti l'ospitalità che si deve a fratelli».

Il Montone conquista il Palio di Siena, ma l'Oca non ci sta

Il 2 luglio 1946, a Siena, si tiene un Palio turbolento almeno quanto le edizioni precedenti. Nell'occasione è l'Oca ad uscire dai canapi con grande vantaggio, con alle spalle soltanto la Torre e l'Aquila, intanto il Montone resta nettamente attardato. Mentre l'Oca prosegue la sua corsa di testa in assoluta tranquillità, però, la mossa viene annullata tra lo stupore generale, pare per una segnalazione sbagliata da parte del mossiere. Si torna nell'entrone, dove la tensione è palpabile, si cambia busta e c'è un tentativo di assalto al verrocchio da parte degli ocaioli. Con il nuovo ordine di ingresso ai canapi sono di nuovo Oca e Aquila a partire prime, ma stavolta il Montone non si fa cogliere impreparato tanto che a San Martino è già primo: si accende un entusiasmante duello che vede prevalere il Montone, ma anche questa volta la contrada vincitrice non ha il tempo di festeggiare, per il tentativo degli ocaioli di strappare il drappellone.

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