© ANSAROMA - Da domani, lunedì 27 aprile, l'Italia vivrà il primo allentamento del lockdown, con una parziale ripresa delle attività lavorative, come i cantieri, le ristrutturazioni e, soprattutto da un punto di vista economico per il Paese, il settore industriale: su tutte, la Fiat è pronta a richiamare oltre 10mila operai distribuiti in diversi stabilimenti dopo aver raggiunto un accordo con i sindacati.
Coronavirus, il fronte industriale
Circa 4mila operai della Sevel di Atessa, in provincia di Chieti, torneranno a lavorare all'interno della più grande fabbrica europea di furgoni, dai Ducato ai Peugeot e Citroen, strettamente collegata al circuito Fiat, come gli stabilimenti di Cassino, Termoli, Pomigliano, così come alla Marelli di Sulmona. L'azienda automobilistica della Exor riaprirà la linea di assemblaggio della 500 elettrica a Mirafiori e chiamerà altri 750 a lavoratori a Melfi. Discorsi analoghi valgono per imprese come Fincantieri, alla filiera tessile e al delivery nella ristorazione.
Coronavirus, le regole per la ripresa
La prima regola da rispettare sarà il distanziamento di almeno un metro tra tutti i lavoratori e, laddove non sia possibile, l'adozione di tutti i dispositivi di protezione come guanti e mascherine. Subiranno una rivoluzione anche gli orari di lavoro, riformulati al fine di evitare una massiccia e contemporanea presenza di persone. La riorganizzazione ed il cronoprogramma delle lavorazioni, soprattutto per mezzo delle turnazioni, garantirà la netta diminuzione dei contatti, la creazione di gruppi autonomi ed un'ampia flessibilità per quel che concerne gli orari di apertura e di chiusura di fabbriche e cantieri.