Quanto siamo vicini al vaccino per il coronavirus

Continuano ad arrivare segnali più che positivi, soprattutto da Oxford. L'Inghilterra intanto annuncia: "I risultati saranno condivisi con tutti"
Quanto siamo vicini al vaccino per il coronavirus© Getty Images

LONDRA (Inghilterra) - Risalgono allo scorso 23 aprile i primi test sull'uomo del potenziale vaccino contro il coronavirus in fase di sviluppo presso l'Università di Oxford (con il supporto dell'Italia). Allo stato attuale lo studio coinvolge fino a 510 volontari sani, tra 18 e 55 anni, a Oxford e Southampton, con la possibilità di aggiungere altri tre siti. Gli scienziati che stanno lavorando sul vaccino hanno affermato di poter sapere entro sei settimane se questo funzionerà. Sir John Bell, professore di medicina Regius presso l'Università di Oxford, ha affermato che "diverse centinaia" di britannici hanno ricevuto il test sperimentale, con la speranza che entro la metà di giugno possano emergere "segnali" sul fatto che funzionino.

Coronavirus, quanto manca al vaccino?

Il professor Andrew Pollard, capo investigatore dello studio e professore di infezione pediatrica e immunità all'Università di Oxford, ha aggiunto che "milioni di dosi" potrebbero essere pronte entro l'autunno, se "nulla va storto in quel complesso processo" di studi clinici: "Ma per arrivare su larga scala c'è bisogno di un grande sforzo tecnico e penso che sia improbabile che ciò possa accadere entro la fine di quest'anno". Nel momento in cui - si spera - il vaccino sarà pronto per l'uso nel Regno Unito, il professor Pollard ha dichiarato che il governo prenderà le decisioni su quali gruppi avranno la precedenza, spiegando però che ci sono alcuni gruppi che sono "a maggior rischio" della malattia, come i lavoratori in prima linea e gli adulti più anziani, e che "avrebbe senso dare la priorità a loro".

L'Imperial di Londra: la ricerca

All'Imperial intanto i ricercatori hanno sviluppato un prototipo che, una volta iniettato, fornirà le istruzioni genetiche alle cellule muscolari per produrre la proteina di superficie del picco SARS-CoV-2. Secondo i programmi, questo dovrebbe provocare una risposta immunitaria e creare l'immunità al virus. Il team, guidato dal professor Robin Shattock del Dipartimento delle malattie infettive, ha iniziato a testare il farmaco sugli animali dall'inizio di febbraio. A giugno invece dovrebbero iniziare gli studi clinici e il team cercherà di reclutare adulti sani per testare il vaccino, con i risultati che potrebbero essere così disponibili a settembre. Non solo lo sviluppo del vaccino, i medici stanno testando anche i farmaci esistenti per virus come Ebola, malaria e HIV. Da questo punto di vista i primi risultati sembrano promettenti ma, fino a quando non saranno conclusi studi clinici completi, i medici non possono essere certi della reale efficacia di questa altra ricerca sul Covid-19.

Regno Unito, nessun privilegio

Il segretario alla salute del Regno Unito, Matt Hancock, ha dichiarato che sta indirizzando tutti gli sforzi del paese per creare un vaccino capace di arginare il Covid-19. Ben 20 milioni di sterline sono stati stanziati in finanziamenti per il progetto Oxford e altri 22,5 per studi clinici su un altro prototipo all'Imperial College di Londra: "Il Regno Unito è all'avanguardia nello sforzo globale. Abbiamo investito più soldi di qualsiasi altro paese nella ricerca di un vaccino e, nonostante tutti gli sforzi in tutto il mondo, due dei principali sviluppi del vaccino si stanno compiendo qui, a Oxford e all'Imperial". Lo stesso Hanckok aveva chiesto un canale preferenziale per la Gran Bretagna, ma questa richiesta è stata negata in riferimento a ogni vaccino contro il coronavirus che sarà sviluppato da università britanniche finanziate dai contribuenti. Questo in base a un accordo annunciato da Dominic Raab con l'Organizzazione mondiale della sanità e implica che la Gran Bretagna abbia accettato di lavorare con altri 20 paesi e organizzazioni globali - tra cui Francia, Germania e Italia - per trovare un vaccino. E soprattutto per condividere i risultati una volta individuato

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...