Coronavirus, ecco l'inalatore per combatterlo

Questa nuova tecnologia, sperimentata dai ricercatori dell'Università di Southampton, utilizza il farmaco SNG001, in grado di rinforzare il sistema immunitario. L'obiettivo è quello di agire immediatamente sul paziente e impedire al virus di causare problemi respiratori e polmonite
Coronavirus, ecco l'inalatore per combatterlo© ANSA

TORINO - Gli scienziati di tutto il mondo sono a lavoro per trovare la soluzione al Coronavirus, la pandemia che ha messo il mondo in ginocchio e che sta causando vittime in ogni parte del globo. Importanti novità giungono dall'Università di Southampton dove un gruppo di scienziati ha sviluppato un inalatore che sarebbe in grado di combattere il virus fin dai primi sintomi. Questa nuova tecnologia, al momento in fase di sperimentazione, utilizza un farmaco sperimentale dal codice SNG001 in grado di rinforzare il sistema immunitario e contenente una proteina chiamata interferone beta, prodotta dall'organismo ogni volta che veniamo colpiti da un'infezione virale. Utilizzato nel trattamento della sclerosi multipla, in precedenza ha mostrato risultati positivi nell'alleviare i sintomi di COVID-19 in uno studio di Hong Kong quando combinato con altri farmaci, secondo ABC. 

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I ricercatori, intanto, hanno inviato 120 inalatori a pazienti positivi al COVID-19 per testarne l'efficacia. Gli scienziati sperano che impedirà ai pazienti di entrare nella "fase mortale" del virus che tende a insorgere il decimo giorno dopo aver mostrato i primi sintomi. Il capo dello studio, il professor Nick Francis, ha dichiarato al Daily Mail: "Abbiamo bisogno di un trattamento per COVID-19 che possa essere somministrato ai pazienti nelle prime fasi della malattia per prevenire la progressione verso sintomi gravi"Synairgen, con sede a Southampton, qualora i primi risultati diano risultati confortanti, spera di lanciare "milioni di dosi" entro la fine dell'anno, come ribadito da Richard Marsden, capo aziendale. La prima sperimentazione, effettuata in ospedale, coinvolge 100 pazienti e darà i primi risultati a luglio. Per i pazienti che verranno poi trasferiti in casa, verrà spedito un kit di test completo entro 72 ore dallo sviluppo di problemi respiratori e altri sintomi. Prenderanno una boccata di inalatore una volta al giorno e registreranno i cambiamenti nella loro saturazione di ossigeno e temperatura. I medici controlleranno quindi il loro stato dopo 14 giorni, per assicurarsi che non ci siano ricadute. Un paziente che si è già sottoposto a questo tipo di cura ne ha sottolineato gli effetti: "Non ti accorgi che lo stai prendendo fino a quando non hai finito. Non è poi così male"

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