Crew Dragon, lancio rinviato: ecco il motivo

Quando mancavano pochi minuti alla partenza e ed erano a buon punto le operazioni di caricamento del propellente il lancio è stato rinviato al 30 maggio a causa del maltempo
Crew Dragon, lancio rinviato: ecco il motivo

Rinviato il lancio della Crew Dragon della SpaceX. Quando mancavano pochi minuti alla partenza e ed erano a buon punto le operazioni di caricamento del propellente il lancio è stato rinviato al 30 maggio a causa del maltempo. A far decidere per il rinvio sono state le luci rosse su tre delle condizioni meteo che devono essere rispettate per il lancio, relative ai valori fuori della norma dei campi elettrici in superficie, formazioni di cumulonembo sulla zona del lancio e pericolo di fulmini.

Rinvio al 30 maggio

Adesso si procederà a scaricare il propellente, un'operazione che richiederà circa 40 minuti. Soltanto dopo i due astronauti potranno lasciare la capsula. Fino all'ultimo momento si è atteso un miglioramento delle condizioni meteo, nella speranza che si aprisse una cosiddetta 'finestra istantanea' di lancio. Questo non è accaduto e di conseguenza bisognerà attendere fino alle 21.22 (ora italiana) di sabato 30 maggio.

Dopo la Crew Dragon

Dopo il lancio della capsula Crew Dragon della SpaceX, gli astronauti europei potranno tornare a volare anche dagli Stati Uniti, primi fra tutti il francese Thomas Pesquet nel 2021 e l'italiana Samantha Cristoforetti, probabilmente nel 2022. Lo ha detto all'ANSA il capo del Gruppo di esplorazione dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Bernardo Patti. "Potranno volare su un veicolo americano, ma è presto per dire se sarà un veicolo della SpaceX o della Boeing".

Corsa allo spazio

Il primo lancio con equipaggio della navetta Crew Dragon rappresenta solo l'ultimo traguardo nella lunga corsa allo spazio di Elon Musk, cominciata nel 2002 con la fondazione della compagnia Space X e proseguita (non senza inciampi) tra razzi riutilizzabili, 'cavallette' interplanetarie e auto elettriche lanciate verso Marte. L'obiettivo dell'imprenditore visionario è sempre stato quello di sviluppare tecnologie innovative per rendere lo spazio più accessibile e contribuire alla colonizzazione di altri pianeti. Il tutto condito con abili strategie di marketing e dichiarazioni capaci di far sognare milioni di appassionati in tutto il mondo, come quella del biglietto da 100.000 dollari per volare su Marte. Con la capsula Dragon, la Space X è stata la prima compagnia privata a lanciare un veicolo in orbita (nel 2010) e poi verso la Stazione spaziale (2012).

La missione e il sogno

Ora, con la Crew Dragon, si prepara a entrare nella storia per aver restituito agli Stati Uniti la capacità di portare uomini nello spazio. Lo farà grazie al Falcon 9, un razzo riutilizzabile che in passato ha avuto un doppio battesimo di fuoco, con due esplosioni avvenute subito dopo un lancio nel 2015 e durante un test nel 2016. Mai scoraggiato dagli insuccessi, Musk ha continuato a coltivare il suo sogno spaziale,be in particolare quello di Marte, senza rinunciare anche a un tocco pop. Come nel caso della Tesla Roadster lanciata nel 2018 verso il Pianeta Rosso con il gigantesco razzo riutilizzabile Falcon Heavy, mentre il manichino Starman a bordo si godeva il panorama sulle celebri note di Life on Mars di David Bowie. Una prima prova dimostrativa del vero viaggio su Marte che Musk intende compiere con Starship, il veicolo destinato a trasportare merci e passeggeri di cui è stata data un'anteprima con il prototipo della 'cavalletta' spaziale Starhopper.

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