Coronavirus, Gimbe avverte: "Meno 12,6% di tamponi, la strategia è sbagliata"

Il monito della fondazione dopo il consueto screening settimanale: sono emersi duemila test in meno in Lombardia, Veneto e Campania
Coronavirus, Gimbe avverte: "Meno 12,6% di tamponi, la strategia è sbagliata"© ANSA

TORINO - Nelle ultime due settimane è diminuito considerevolmente e in modo preoccupante il numero dei tamponi effettuati dalle Regioni per il coronavirus. Lo sostiene la Fondazione Gimbe, commentando i risultati del suo monitoraggio settimanale: "Esaminando il periodo 23 aprile-10 giugno, il trend dei tamponi totali risulta in picchiata libera nelle ultime 2 settimane (complessivamente -12,6%). Il trend dei tamponi diagnostici è crollato del 20,7% in prossimità delle riaperture del 4 maggio, per poi risalire e precipitare nuovamente del 18,1% in vista delle riaperture del 3 giugno. Nell'ultima settimana si assiste a un lieve rialzo (+4,6%)", sottolinea ancora la Fondazione Gimbe guidata da Nino Cartabellotta.Per quanto riguarda i trend regionali dei tamponi diagnostici, "l'incremento complessivo del 4,6% (+9.431) nella settimana 4-10 giugno, rispetto a quella precedente, non è il risultato di comportamenti omogenei su tutto il territorio nazionale: infatti, mentre 12 Regioni e Province Autonome fanno registrare un incremento assoluto dei tamponi diagnostici, nelle rimanenti 9 si attesta una ulteriore riduzione".

Coronavirus, Gimbe lancia allarme sui tamponi

"Da queste analisi - sostiene la Fondazione Gimbe - emergono tre ragionevoli certezze: innanzitutto il numero dei tamponi diagnostici, finalizzati all'identificazione di nuovi casi, è calato drasticamente alla vigilia delle due riaperture del Paese del 4 maggio e del 3 giugno; in secondo luogo, dopo il crollo nella settimana 28 maggio-3 giugno, complice la doppia festività, nell'ultima settimana poco più della metà delle Regioni hanno aumentato il numero dei tamponi diagnostici rispetto alla precedente; infine, proprio le Regioni con una circolazione del virus ancora sostenuta nell'ultima settimana hanno ulteriormente ridotto i tamponi diagnostici invece di potenziarli"."L'attività di testing - commenta Cartabellotta - finalizzata all'identificazione dei nuovi casi, alla tracciatura dei contatti e a loro isolamento continua a non essere una priorità per molte Regioni: purtroppo, nella gestione di questa fase dell'epidemia, in particolare dove la diffusione del virus non sembra dare tregua, la strategia delle 3T non è adeguata".

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