Maradona blocca Sorrentino: "Non sfrutti la mia immagine per il suo film"

I legali del campione argentino minacciato azioni nei confronti per regista e sceneggiatore italiano per il film Netflix "È stata la mano di Dio", espressione riconducibile al Pibe de Oro e al gol nel Mondiale 1986 contro l'Inghilterra
Maradona blocca Sorrentino: "Non sfrutti la mia immagine per il suo film"

ROMA - Quando parliamo de La Mano de Dios, la mente non può che tornare al 22 giugno 1986, allo stadio Azteca, quando Maradona contro l'Inghilterra realizzò una rete entrata di diritto nella storia del calcio, insieme al gol del secolo, realizzato nella stessa partita. Il regista premio Oscar Paolo Sorrentino, dopo 20 anni da L'uomo in più, è tornato a girare a Napoli, la sua città, per la pellicola Netflix È stata la mano di Dio. Nonostante Sorrentino non abbia fatto alcun riferimento esplicito al Pibe de Oro, l'avvocato del campione argentino, Matias Morla, su Twitter ha fatto sapere di voler intraprendere un'azione legale: “Diego Maradona non ha autorizzato l’uso della propria immagine per questo film. Stiamo già studiando una strategia legale con i nostri colleghi italiani per un esposto formale sull’uso indebito di un marchio registrato”. Gli uomini del campione ex Napoli e Barcellona già in passato avevano citato in giudizio Dolce & Gabbana e Pro Evolution Soccer. Sorrentino, intanto, a proposito del suo nuovo lavoro ha detto: “Sono emozionato all’idea di tornare a girare a Napoli, vent’anni esatti dopo il mio primo film. È stata la mano di Dio è, per la prima volta nella mia carriera, un film intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e doloroso. La sintonia con Teresa Moneo, David Kosse e Scott Stuber di Netflix, sul significato di questo film, è stata immediata e folgorante. Mi hanno fatto sentire a casa, una condizione ideale, perché questo film, per me, significa esattamente questo: tornare a casa”.

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