Coronavirus, Mauri: "Troppo relax, la pagheremo cara in autunno"

Il viceministro dell'Interno ammonisce: "Il fatto che non si rispettino le regole, soprattutto il distanziamento interpersonale e le mascherine, può avere effetti molto negativi"
Coronavirus, Mauri: "Troppo relax, la pagheremo cara in autunno"© ANSA

TORINO - Nonostante i numeri legati all'emergenza Coronavirus nel nostro Paese facciano ben sperare, non bisogna abbassare la guardia. In diversi hanno parlato di un rischio legato a una seconda ondata, e per far sì che i numeri possano essere contenuti, sarà necessario rispettare le indicazioni. A richiamare all'attenzione il popolo italiano ci ha pensato il viceministro dell'Interno, Matteo Mauri che, parlando a Radio24 dell'emergenza Coronavirus e dei controlli sul territorio, ha spiegato: "C'è una percezione del rischio che mette tutti in difficoltà: il fatto che non si rispettino le regole soprattutto il distanziamento interpersonale e le mascherine può avere effetti molto negativi. Bisogna essere rigorosi in attesa dell'autunno, in modo tale che un eventuale aumento dei contagi sarà basso. Se invece oggi ci rilassiamo troppo, rischiamo di pagarla consistentemente ad ottobre. Devo dire dai commercianti agli imprenditori balneari stanno tutti rispettando le regole " - afferma Mauri -, rivolgendo un forte appello ai singoli invitandoli all'autoregolamentazione e alla responsabilità personale.

"Una forte autoregolamentazione dei comportamenti aiuta anche l'attività di controllo da parte delle forze dell'ordine, altrimenti complicatissima - ha affermato Mauri -. La riunione di ieri è stata particolarmente positiva. La ministra Lamorgese ha presentato una seconda bozza che recepisce molte delle proposte che le forze politiche hanno avanzato in queste settimane di incontri. È un testo avanzato: si ricostruisce un sistema di accoglienza degno di questo nome, con gli Sprar, favorendo l'integrazione. Bisogna riportare il sistema in una dimensione umana, garantire che l'accoglienza venga fatta per piccoli nuclei e distribuiti sul territorio. Avere delle persone integrate, che conoscono la lingua, che riescono a inserirsi nel sistema credo sia interesse di tutti ed è l'opposto di cercare il conflitto", la chiosa finale.

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