Coronavirus, il boom dei numeri non deve terrorizzare: ecco perché

Un'analisi dei dati sull'emergenza Covid-19 in Italia spiega perché il nuovo boom di positivi non deve spaventare
Coronavirus, il boom dei numeri non deve terrorizzare: ecco perché© ANSA

Sulla pagina Facebook "Pillole di Ottimismo", specializzata sulla rilettura dei numeri che vengono diffusi dal bollettino sull'emergenza Coronavirus, si porta avanti un'analisi positiva e non disfattista dei dati nazionali ed europei capace di spiegare perché non c'è motivo per essere terrorizzati.

Coronavirus, la rilettura dei numeri

"Siamo a 39,49 nuovi positivi ogni 100.000 abitanti/settimana (per confronto, Spagna: 153,5, Francia: 130,1, Regno Unito: 109,1, Germania: 20,8, Paesi Bassi: 152,2, Belgio: 138,9, Austria: 64,1, Svezia: 34,4, Romania: 71,2, Portogallo: 55,4, Polonia: 37,9). Abbiamo attualmente 4086 pazienti ricoverati, pari al 14,1% del valore di picco (29010 il 4 aprile). I pazienti in TI sono complessivamente 387, pari al 9,5% del massimo valore raggiunto (4068, il 3 aprile; minimo valore raggiunto: 38, il 29 luglio). In sette giorni abbiamo avuto 0,28 decessi ogni 100.000 abitanti (Spagna: 1,65, Francia: 0,75, Regno Unito: 0,5, Germania: 0,1, Paesi Bassi: 0,65, Belgio: 0,7, Austria: 0,4, Svezia: 0,1, Romania: 1,7, Portogallo: 0,6, Polonia: 0,65)" spiega la pagina social. 

"Coronavirus, la Lombardia non è la più colpita"

"Guardate sempre i numeri relativi alla popolazione per capirci qualcosa di più rispetto ai titoli dei TG. E no, la Lombardia non è “tra le più colpite”, come continuano a riferire (sebbene anch’essa sia ripartita dopo un periodo di relativa calma): negli ultimi sette giorni ha avuto 34,7 casi ogni 100.000 abitanti, meno della media d’Italia. La Liguria ne ha avuti 69,9, la Campania 63,9. Il rapporto positivi/persone testate in Lombardia su sette giorni è ancora 4,32% (oggi 6%, sempre meno della media italiana, arrivata a 6,9% nella giornata odierna). Liguria e Campania sono mediamente sopra al 9% (oggi la Liguria 12,8%). Sono medie “francesi”, per via dei pochi test a disposizione".

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