Natale e Coronavirus, cosa si potrà fare al cenone

Il Premier Conte mostra ottimismo e inizia a pensare alle linee guida per affrontare le festività: "Cenone con pochi intimi nel pieno rispetto delle normative anti-covid"
Natale e Coronavirus, cosa si potrà fare al cenone© ANSA

ROMA - Mancano 40 giorni a quello che sarà un Natale molto particolare e il dossier dei cenoni e dei veglioni già preoccupa e interroga il governo. Giuseppe Conte ha parlato dell'argomento in diverse occasioni e l’idea che trapela nel governo è quella di allentare le misure, ma con molta cautela. Il regalo che il Premier aspettava è il calo dell’indice Rt all’1,4%, un sollievo portato dalla convinzione che il sistema dell’Italia divisa per fasce di rischio stia funzionando e abbia evitato quel lockdown generalizzato per il quale parte del governo si era spesa. In vista del nuovo Dpcm, da scrivere entro il 3 dicembre, il braccio di ferro con gli altri membri del governo e con i tanti virologi rigoristi è destinato a ripartire. Per non deludere le aspettative degli italiani Conte cerca una formula che consenta di non mortificare affetti e consumi, senza far correre rischi al Paese e proprio per questo non sarà un liberi tutti.

Cosa si potrà fare a Natale

Si potrà cenare e pranzare insieme la Vigilia e il 25 dicembre, ma con "pochi intimi" e nel pieno rispetto delle norme anti-covid, con mascherine e distanziamento. Il Dpcm potrà contenere una raccomandazione sul numero massimo di persone a tavola, ma l’idea di decidere per decreto se gli italiani debbano festeggiare con i parenti di primo o secondo grado, Conte non la vuole prendere in considerazione. Non immagina i soliti cenoni caotici con baci, abbracci e scambi di affetto, però il Natale, come detto dal Premier, può portare "un po’ di serenità" e l’economia "potrà marciare a pieno regime". Un auspicio che ha poi ribadito su Facebook, quando ha risposto alla lettera di Tommaso, 5 anni, con la trovata dell’autocertificazione che consentirà a Babbo Natale di portare i regali a tutti i bambini. Se la curva del virus si dovesse finalmente appiattire, finirà il coprifuoco dalle 22 alle 5.

Le opinioni nel governo

Per il ministro Roberto Speranza è troppo presto per valutare regole e allentamenti, Dario Franceschini ammoisce i colleghi: "Anche se la curva scende, bisognerà fare un discorso chiaro. Tra messe, tavolate e negozi pieni è il periodo perfetto per far crescere il virus. Se rimuoviamo tutte le misure rischiamo di ripetere Ferragosto". Scienziati come Crisanti, Galli e Ippolito temono che il Natale diventi un’autostrada verso la terza ondata e il ministro Francesco Boccia condivide l’allarme: "Passeremo le feste con il nucleo familiare più stretto". La cautela è d’obbligo, ma Conte vuole evitare misure più restrittive, purché dicembre non diventi "una catarsi liberatoria", in cui "ci abbracciamo e ci dedichiamo allo shopping forsennato".

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